Biagio Antonacci, cantante: biografia e curiosità

Biagio Antonacci, uno dei più importanti cantautori italiani, ha riscosso un enorme successo durante tutta la sua carriera, ecco alcune informazioni sulla sua vita

Biagio Antonacci nasce il 9 novembre 1963 a Milano. Si tratta di un personaggio particolarmente noto all’interno del panorama musicale italiano grazie al suo ruolo di cantautore e chitarrista. Il padre di Biagio, ovvero Paolo Antonacci era di origine pugliese di Ruvo di Puglia ed è morto nell’anno 2014. La madre del cantautore invece è di origine milanese. Biagio Antonacci ha trascorso la sua infanzia a Rozzano, in periferia di Milano. Già quando era molto giovane ha scoperto la sua forte passione per la musica e decide di approcciarsi a questo nuovo mondo imparando a suonare il suo primo strumento, ovvero la batteria. Antonacci inizia così a collaborare con varie band di provincia e suona la batteria all’interno dei gruppi.

Nello stesso tempo però si dedica agli studi fino a conseguire il diploma in geometria. Dopo essersi diplomato decide di arruolarsi nell’Arma dei Carabinieri ed entra a far parte dell’istituto Allievi alla caserma Cernaia Torino. In seguito a questo corso, si occupa del servizio a Garlasco. Dopo aver scoperto che il cantautore Ron si trova proprio da quelle parti, Antonacci non demorde e fa di tutto per conoscerlo. Biagio si trova quindi a svolgere il suo primo provino con il cantautore Ron il quale, persuaso dal talento di Biagio, lo fa conoscere a Gaetano Curreri, ovvero il cantante degli Stadio.

È così che Antonacci si avvicina al mondo della musica ed esordisce all’apertura di un loro concerto. Nel 1988 è fra i partecipanti delle Nuove Proposte del Festival di Sanremo senza però riuscire ad arrivare in finale, ma l’anno seguente, dopo aver ottenuto il suo primo contratto discografico, esce il suo primo disco “Sono cose che capitano”. Due anni dopo esce il suo secondo album “Adagio Biagio” ed il cantautore inizia a riscuotere successo grazie anche alle radio che promuovono i suoi brani. Nello stesso periodo la vita sentimentale del cantautore subisce una vera e propria svolta: Biagio Antonacci conosce Marianna Morandi, figlia di Gianni Morandi. Tra i due è subito amore e nasce la loro relazione. La coppia ha avuto due figli di nome Paolo e Giovanni. In seguito alla rottura di questa relazione, Antonacci ha conosciuto la sua nuova compagna, ovvero Paola Cardinale, più giovane di 13 anni. Si tratta di una lunga ed intensa storia d’amore che durerà oltre 10 anni. Il cantautore è innamorato della fidanzata, ma i due non si sono ancora sposati.

Antonacci ha infatti dichiarato alla rivista Vanity Fair che il matrimonio è un passo importante e prevede molto coraggio, ma che prima o poi farà parte anche della sua vita. Nonostante il cantautore abbia superato la soglia dei 50 anni, non ha ancora intrapreso il percorso del matrimonio con la sua giovane, dichiarando inoltre che l’amore e la fede sono due cose ben distinte e non è facile giurare fede eterna davanti ad un prete. Si tratta dunque di un atto da non sottovalutare per il quale il cantante esprime tutta la sua importanza e rispetto. Afferma infatti che sposarsi è un atto di coraggio e che prima o poi ci proverà anche lui. Nonostante ciò, Biagio Antonacci è sempre stato lontano dai gossip, ma qualche anno fa pare che la coppia abbia affrontato un momento difficile a causa di un presunto tradimento del cantautore con una fan. La notizia però fu subito smentita. D’altronde se la coppia è ancora così affiatata, a quanto pare si trattava semplicemente di un falso allarme. La carriera di Antonacci non ha riscosso un grande successo durante i primi tempi, ma nello stesso periodo non è passata affatto inosservata la sua attività di autore.

Ha inoltre collaborato con vari artisti importanti oltre gli Stadio, come Annalisa Minetti, Syria e Flavia Fortunato. Agli inizi della sua carriera, oltre a dedicarsi ad un’intensa attività d’autore, ha partecipato al Festivalbar. Da quest’ultima esperienza ha iniziato ad ottenere una notevole notorietà fino ad essere subito apprezzato da tutto il pubblico italiano. Un’altra sua grande passione oltre alla musica è il calcio e questo forte interesse lo ha portato a ricoprire il ruolo di titolare della nazionale cantanti.

Durante questo periodo incontra don Pierino Gelmini e decide di unirsi al suo progetto per aiutare i giovani emarginati con varie proposte ed idee. Nonostante sia cresciuto in periferia, Biagio Antonacci ha voluto sempre mettere in risalto le abitudini semplici della sua famiglia come il piacere di incontrare degli amici al bar e sorseggiare insieme un caffè, ricordi che il cantautore porta nel suo cuore. Inoltre non è passata inosservata la sua forte amicizia con il cantante Eros Ramazzotti. I due, infatti, hanno in comune la passione per la musica, nonché un’infanzia molto simile e non si sono mai separati durante tutto il corso della loro carriera.

Il 10 novembre 2017, Biagio Antonacci festeggerà i suoi successi lunghi trent’anni con l’uscita di un nuovo album di inediti intitolato “Dediche e Manie”. Il tour Biagio Antonacci 2017/ 2018 partirà il 15 dicembre dal Nelson Mandela Forum di Firenze, per concludersi il 25 maggio al Palalottomatica di Roma.

“L’insicurezza è leader della mia vita – ha raccontato qualche tempo fa -. Sono uno Scorpione, un tipo passionale, che pensa troppo. E già se uno pensa troppo è un insicuro. Chi è sicuro invece agisce. Siamo attraversati da onde che non gestiamo, da valutazioni sbagliate, siamo esseri che non hanno una partenza e però cercano un arrivo, un approdo”.

Parlando della sua famiglia invece aveva spiegato: “Da 12 anni vivo con Benedetta, la figlia di Paola. Ti hanno detto che papà vuol dire che quel figlio l’hai fatto tu, quindi io so che non sono suo padre, anche se per lei ho avuto l’amore e le attenzioni di ogni papà. E poi quando ci raggiungono anche i miei figli – Paolo ha 20 anni e Giovanni 15 – siamo semplicemente una famiglia, e loro sono fratelli, anche se non si chiamano così e anche se non hanno un legame di sangue. A loro non è mai importato niente, non hanno mai avuto bisogno di dare un nome al rapporto: per i bambini le cose sono intuitive”.