Amelia Earhart. L’aviatrice, la donna, la leggenda

Amelia Earhart è stata l'aviatrice statunitense più famosa del mondo, una vita costellata di primati e una morte avvolta nel mistero

Foto di Virginia Leoni

Virginia Leoni

Giornalista e Lifestyle Editor

Nata nel 1981, giornalista, ufficio stampa e socia di una casa editrice, ha trasformato la sua passione in lavoro. Ama scrivere, leggere e raccontare.

Tanti primati, tantissimo coraggio e una fine avvolta nel mistero. Almeno per il momento: Amelia Earhart è stata un’aviatrice, una donna che ha saputo rompere gli schemi, che ha lasciato il segno. Proprio come fanno le leggende, le persone che compiono grandi imprese. E lei di imprese grandiose ne ha collezionate diverse, fino all’ultima, quella che non è riuscita a portare a termine: era il 1937 e il suo sogno era quello di fare il giro del mondo in volo. Un sogno che si è infranto a luglio quando, dopo aver compiuto parte del percorso, il suo aereo è sparito nell’Oceano Pacifico.

Il bimotore su cui viaggiavano lei e il suo secondo navigatore Fred Noonan non ha lasciato traccia, almeno fino a oggi: infatti si sono riaccese le speranze di identificazione grazie alla grande determinazione di Tony Romeo, ex ufficiale dell’intelligence dell’aviazione americana che si è occupato di portare avanti le ricerche. Di recente, infatti, un drone ha fotografato quella che sembra la coda del Lockheed 10-E Electra con cui Amelia voleva portare a termine l’impresa. Si trova a 5mila metri di profondità. Che il mistero sia vicino alla sua soluzione?

Amelia Earhart, la vita di una donna coraggiosa

Nessuno, neppure lei stessa, avrebbe potuto immaginare di diventare un’aviatrice, una con tanti primati, che avrebbe tentato di superare ogni limite. Eppure, la vita di Amelia Earhart racconta un’altra storia, una di quelle destinate a essere ricordate per sempre e a farla diventare una leggenda. Una storia che inizia con una giovane donna che studia per diventare infermiera e che poi si ritrova a macinare chilometri e record a bordo degli aerei.

Amelia Earhart nasce ad Atchison in Kansas il 24 luglio del 1897. Viene alla luce nella casa dei nonni, ed è lì che vive nel periodo in cui i genitori si trasferiscono, la famiglia poi si ricongiunge nel 1908 ma si sposta prima in Minnesota e poi a Chicago. È nel 1915, poi, che segue i corsi per diventare infermiera ed è operativa durante la Prima Guerra Mondiale.

Fino a qui, fino a queste poche righe, la vita di Amelia Earhart sembra seguire un percorso ben definito. Non lo sa neppure lei che la sua esistenza presto avrebbe preso una svolta inaspettata.

È il 1920 e con il padre va a un raduno aeronautico in California, qui sale per la prima volta su un biplano. E, forse, la sua è stata una folgorazione: deve imparare anche lei a far volare gli aerei.

Ed è qui che inizia la seconda vita di Amelia Earhart, quella più avventurosa, quella fatta di sfide e primati, quella che la vede librarsi nel cielo per superare tutti i limiti: quelli delle donne dell’epoca e i suoi.

Studia, si impegna e un anno dopo compra il suo primo biplano. Lo stesso con cui vola fino a superare il record di altitudine femminile, arrivando a 14.000 piedi. Ma tante imprese la aspettano, tante avventure da sperimentare: sopra il cielo, dove i limiti sembrano essere solo un’idea, dove ogni cosa sembra possibile.

Amelia Earhart, i tanti primati dell’aviatrice

Una vita fatta di primati perché, dopo aver volato in alto, in altissimo, Amelia Earhart non si è fermata. Nel 1928 è la prima donna ad attraversare l’Atlantico: sono in tre sul Fokker F.VII, il pilota, il co-pilota e lei. Impiegano 21 ore ad arrivare in Galles e anche il Presidente Coolidge si congratula con lei.

Tre anni dopo supera ancora un limite e straccia il record mondiale di altitudine arrivando a 18 415 piedi. È nel 1932, invece, che compie la trasvolata in solitaria dell’Oceano Atlantico: quasi 15 ore per partire da Terranova e raggiungere l’Irlanda del Nord. A riuscirci prima di lei solamente Lindbergh. Nello stesso anno è anche la prima donna a volare attraverso gli Stati Uniti senza fare alcun scalo. E poi la prima ad attraversare l’Oceano Pacifico.

Le manca un’impresa, solo una, per chiudere la sua onorata carriera: il giro del mondo facendo il percorso più lungo. Nel 1937 è pronta a compierla, ma il primo tentativo non va a buon fine, il secondo però sì e l’avventura ha inizio. Determinazione, coraggio, l’amore per il volo, sono solo alcune delle tante parole che possono venire in mente quando si pensa a quella donna con i capelli corti, lo sguardo acuto e un fascino che non lascia indifferenti.

Amelia vola e porta avanti la sua impresa. È quando ripartono da Lae in Nuova Guinea, con lei c’era il suo secondo navigatore Fred Noonan, per compiere il tratto sino all’Isola Howland che qualcosa va storto: il loro aereo – il bimotore Lockheed Electra  – sparisce e con lui anche loro. Per ritrovarli è stata messa in moto la macchina delle ricerche, ma non hanno dato alcun risultato. Sono state interrotte in via ufficiale il 18 luglio, ma il marito di Amelia – George P. Putnam l’ha ancora cercata a lungo.

Il mistero di Amelia Earhart

Il mistero legato alla morte di Amelia Earhart riguarda soprattutto cosa sia accaduto, ma non solo perché in tutti questi anni non sono mai stati trovati i resti.

Questo ha dato vita a numerose teorie, alcune di queste alternative come quella che la aviatrice fosse una spia e stesse portando avanti una missione, o ancora un’altra che l’avrebbe vista prigioniera. Allo stesso modo nel corso degli anni ci sono stati anche presunti ritrovamenti del relitto.

L’ultimo in ordine di tempo è datato dicembre 2023 e la ricerca è stata finanziata da un ex ufficiale dell’intelligence dell’aviazione americana Tony Romeo, amministratore delegato di Deep Sea Vision. Un drone, infatti avrebbe fotografato a 5mila metri di profondità la coda di un velivolo che somiglia a quella su cui viaggiava Amelia Earhart. L’immagine è poco chiara, a guardarla senza sapere di che cosa si tratta potrebbe sembrare un quadro astratto, ma la realtà è che potrebbe celare la risposta di un lungo mistero. Un mistero durato 90 anni.

Alla NBC l’uomo ha detto: “Dovete convincermi che quello non è un aereo e che, soprattutto, non è quello di Amelia. Non ci sono stati altri incidenti in quella zona, e di certo non di un aereo di quell’epoca con quel particolare disegno della coda, che si vede chiaramente nella foto”. Si trova a 160 chilometri dall’Isola Howland.

Quella dell’aviatrice Amelia Earhart è stata una fine senza risposta che, forse, potrebbe ora trovare una spiegazione e che riaccende la luce sulla vita di una donna leggendaria, che ha ispirato libri, film, canzoni.