L’eterno radical chic: come conquistarlo in cucina

Se siete attratte dalla sua aria fra l’intellettuale e il sognante, dal suo sguardo sornione e un po’ miope, ecco come conquistarlo. E’ l’eterno radical chic!

L’eterno radical chic non capisce perché siano finiti gli anni Settanta. Indossa pantaloni di velluto e maglioni, se proprio deve, una giacca in fustagno o tweed, Desert Boots o scarpe da vela. D’estate, è un fan dei sandali (ma griffati!) e non di rado dei colori accesi: un pantalone arancione, una camicia verde mela non mancano nel suo guardaroba. Se possibile, gira in bicicletta. Oppure guida una station wagon d’antan. A tavola, se non è vegetariano, segue due filoni: il bio-slow food e l’etnico-sostenibile. Per capirci, ama a pari merito il formaggio di fossa e il salume nostrano annaffiati dal vino del contadino o il riso Basmati con zuppetta orientale alle spezie equosolidali, sorseggiando tè verde. Se uscite a cena, la scelta sarà tra l’osteria con cucina, l’indiano o il libanese.

Il suo peccato di gola: un toast con le sottilette, molto democratico.

Ecco un piatto grazie al quale non potrete che conquistarlo:

Pasta alla chitarra con ragù bianco di Gran Suino Padano Dop.
Gli ingredienti: 160 g di spaghetti alla chitarra, 50 g di lonza di Suino Padano in un pezzo, sedano, carota, cipolla, alloro, un pezzetto di cannella, vino bianco, latte, sale, pepe nero da macinare, burro, olio extravergine d’oliva

Come procedere: con un coltello affilato tagliate prima a fettine, poi a striscioline, infine a dadini minuscoli la lonza (in alternativa, potete usare carne macinata, ma il taglio al coltello è più gustoso – e ricercato). Fate altrettanto con mezza cipollina, un pezzetto di sedano e una carotina. In una piccola casseruola, fate rosolare le verdure a fuoco dolce una decina di minuti con una nocciolina di burro, un filo d’olio, l’alloro e la cannella (una scaglia di 3-4 cm). Aggiungete la carne, fatela colorire rigirandola qualche istante, unite sale e pepe e bagnate con il vino. Lasciatelo evaporare, poi coprite a filo di latte. Portate a bollore e cuocete a fuoco bassissimo (se ce l’avete, mettete una retina spargifiamma), coperto, per 30-40 minuti. Il ragù deve restare sempre morbido: se serve, unite poco latte di tanto in tanto, se invece alla fine fosse troppo liquido, scoprite e alzate la fiamma qualche minuto. A fine cottura, scartate alloro e cannella. Fate lessare al dente gli spaghetti alla chitarra, scolateli e conditeli con il ragù in una terrina calda (potete tenerla colma di acqua calda del rubinetto fino al momento di usarla, poi svuotatela e asciugatela bene). A piacere, potete servire, a parte, grana o pecorino grattugiati.

Tratto da “Come sedurlo a tavola” di Francesca Romana Mezzadri, Morellini Editore