Conservanti, coloranti e aromi artificiali: rischi e come riconoscerli

Conservanti, coloranti e aromi artificiali sono presenti in moltissimi cibi che mangiamo tutti i giorni. Impariamo a conoscerli meglio

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Daniela Iniziato

Lifestyle Editor

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Conservanti alimentari, coloranti, aromi artificiali: la maggior parte degli alimenti che oggi arrivano sulle nostre tavole contengono additivi che hanno lo scopo di mantenerli freschi più a lungo, renderli più appetibili e più saporiti.

Ma vi siete mai chieste cosa sono esattamente questi additivi e a cosa servono?

Queste sostanze, prive di valore nutritivo ma utilissime in cucina, vengono inserite negli alimenti durante la lavorazione industriale per dare loro maggiore conservabilità, colore e sapore.

Troviamo così antiossidanti che preservano la croccantezza, correttori che ne mantengono il gusto equilibrato, addensanti per salse e dolci cremosi, aromi che esaltano i sapori e così via. In pratica, quasi tutto quello che mangiamo oggi contiene additivi.

A questo punto dobbiamo chiederci: i conservanti alimentari, i coloranti e gli aromi artificiali che ingeriamo sono dannosi per il nostro organismo?

Nel mondo frenetico in cui viviamo, dove il tempo e le scelte alimentari spesso vanno di pari passo, è essenziale capire cosa stiamo mettendo nel carrello della spesa e, di conseguenza, nel nostro corpo.

Cosa sono gli additivi alimentari

Gli additivi alimentari sono sostanze aggiunte agli alimenti per mantenere o migliorare la sicurezza, la freschezza, il gusto, la consistenza o l’aspetto degli alimenti. C’è da dire, però che i conservanti naturali vengono utilizzati da secoli per la conservazione.

Basti pensare al sale con cui i nostri antenati trattavano carni come la pancetta o il pesce essiccato, lo zucchero inserito nella marmellata o l’anidride solforosa aggiunta al vino, tutti con lo scopo di mantenere gli alimenti più a lungo nel tempo.

Poiché produrre alimenti su larga scala è molto diverso da produrli a casa, nel corso del tempo sono state sviluppate sostanze chimiche con le stesse peculiarità, ma ancora più efficaci per soddisfare le esigenze della produzione alimentare moderna.

Devi sapere, però, che l’uso di additivi alimentari ha delle limitazioni. Questo vuol dire che è giustificato solo quando il loro utilizzo è davvero necessario, non inganna i consumatori e svolge una funzione ben definita, come quella di preservare la qualità nutrizionale dell’alimento o di migliorarne la stabilità.

Come si classificano i conservanti alimentari

Gli additivi alimentari possono essere derivati da piante, animali o minerali oppure possono essere sintetici. Oggi ne esistono a migliaia, tutti progettati per svolgere un ruolo specifico nel rendere il cibo più sicuro e più appetibile.

I conservanti alimentari lavorano per controllare e prevenire il deterioramento degli alimenti, contrastando la proliferazione di microrganismi indesiderati, come batteri, lieviti e muffe.

Alcuni alimenti a rischio elevato, come carni, frutti di mare, latticini e formaggi, infatti, possono diventare un terreno fertile per questi microrganismi, mettendo a rischio la tua salute. Ed è qui che entrano in gioco i conservanti alimentari. La loro aggiunta è spesso necessaria per garantire che gli alimenti rimangano sicuri e buoni da mangiare.

Il deterioramento degli alimenti può avere anche altre cause, come reazioni chimiche (come l’ossidazione) o fattori fisici (come temperatura e luce). I conservanti alimentari svolgono un ruolo importante anche in queste situazioni, proteggendo il gusto e l’aspetto dei cibi ed evitando che cambino colore o diventino rancidi.

Conservanti alimentari naturali e sintetici

Alcuni conservanti alimentari si trovano nella natura stessa. Ad esempio, il natamicina (E235), ampiamente utilizzato per trattare la superficie di formaggi e salumi, può essere estratto da batteri comunemente presenti nel suolo.

Altri conservanti naturali possono derivare da piante, animali, funghi e persino alghe. Questo significa che gli stessi ingredienti che trovi nella tua dispensa possono svolgere un ruolo importante nella conservazione degli alimenti, come dicevamo prima per il sale e lo zucchero.

I conservanti alimentari possono poi essere suddivisi in antimicrobici e antiossidanti. Tuttavia, alcuni, come i solfiti utilizzati nel vino e i nitrati utilizzati nelle carni, svolgono entrambe queste funzioni.

I conservanti antimicrobici, come i composti a base di zolfo (E220-228), entrano in azione per inibire la crescita dei batteri. Li troverai in alimenti come vino, frutta secca, verdure sott’aceto e in salamoia.

L’acido sorbico (E200) è un altro conservante versatile che trova impiego nella conservazione di prodotti a base di patate, formaggi e marmellate.

L‘acido benzoico e i sali di calcio, sodio o potassio (E210-213) fungono da antibatterici e antifungini in alimenti come cetrioli sott’aceto, marmellate a basso contenuto di zucchero e condimenti.

I conservanti antiossidanti, infine, sono spesso utilizzati anche in prodotti vegetali non processati, come insalate pronte all’uso, frutta fresca tagliata e succhi freschi, per evitare che anneriscano.

I conservanti alimentari sono pericolosi?

Anche se si sentono molte voci sulla possibilità che alcuni additivi alimentari possono causare reazioni avverse, nella maggior parte dei casi queste preoccupazioni si basano su idee errate, anziché su danni reali identificabili.

Le vere reazioni allergiche (di natura immunologica) causate dai conservanti alimentari sono rare e limitate a un numero molto esiguo di casi. Alcuni agenti solfitanti, ad esempio, tra cui vari solfiti inorganici (E220-228), e l’acido benzoico con i suoi derivati (E210-213), sono stati associati a sintomi come difficoltà respiratorie e tosse in individui sensibili, come quelli affetti da asma.

Tuttavia, teniamo a mente che, in generale, grazie alla rigorosa legislazione dell’Unione Europea che regola la valutazione della sicurezza degli additivi alimentari, i conservanti possono essere considerati sicuri per la maggior parte dei consumatori.

L’Unione Europea, inoltre, ha stabilito un dettagliato sistema di etichettatura per gli additivi alimentari, per permettere ai consumatori di fare scelte informate quando si tratta di acquistare.

Cosa sono gli aromi artificiali

Gli aromi alimentari vengono aggiunti per esaltare i sapori dei cibi, ad esempio addolcire o aggiungere nuovo gusto a prodotti altrimenti insipidi. Questi possono essere naturali o artificiali.

Gli aromi naturali sono composti derivati da ingredienti che troviamo in natura, come spezie, frutta, verdure, erbe, e molti altri. La loro principale funzione è quella di conferire sapore, non di fornire valore nutritivo.

Gli aromi artificiali, invece, sono sostanze che hanno lo stesso scopo, ma che non derivano da ingredienti naturali. La loro composizione viene creata in laboratorio perché è più conveniente, pratico e richiede meno risorse rispetto all’utilizzo di ingredienti naturali.

Inoltre, spesso si utilizzano aromi artificiali perché sono e più stabili chimicamente, un aspetto particolarmente importante per la produzione industriale.

Cosa sono i coloranti alimentari?

Il colorante alimentare è qualsiasi pigmento o altra sostanza che, aggiunta a un prodotto commestibile, ne modifica o migliora il colore. I coloranti possono essere aggiunti a cibi e bevande, nonché ai medicinali.

I coloranti servono a rendere il cibo più attraenti, in modo da soddisfare le aspettative dei consumatori su come dovrebbe essere il colore di un prodotto. Infatti, è stato dimostrato che esiste un legame tra il sapore e il colore che ci si aspetta da un alimento, così come il colore può influenzare le sensazioni durante il consumo. Anche i coloranti alimentari in uso possono essere sia naturali che artificiali.

Come valutare la sicurezza degli aromi e dei coloranti alimentari

Tutti gli stati membri dell’Unione Europea seguono rigide normative stabilite dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), appartenente alla Commissione Europea.

Si tratta di regolamenti che sono in linea con le attuali conoscenze scientifiche e le prove relative alla possibile tossicità degli additivi alimentari. Pertanto, sono sotto costante revisione, man mano che emergono nuove prove sulla sicurezza e sul possibile impatto sulla salute degli additivi alimentari utilizzati.

Questo vuol dire che prima di avere il permesso di utilizzare conservanti, aromi e coloranti alimentari in un alimento, queste sostanze devono superare tutta una serie di test di tossicità che possono anche variare da stato a stato.

Conservanti alimentari naturali vs. artificiali

Iniziamo esaminando i conservanti naturali, un’antica tradizione culinaria che risale a tempi lontani. Questi conservanti sono derivati da risorse naturali, spesso presenti nella nostra cucina quotidiana.

Un esempio emblematico è il sale, di cui abbiamo parlato sopra. Il miele, il limone e il vinaigrette sono altri prodotti naturali utilizzati per conservare alimenti nei tempi antichi, ma ancora validi anche oggi, soprattutto per le preparazioni casalinghe.

D’altra parte, i conservanti artificiali rappresentano una categoria di sostanze chimiche sviluppate in laboratorio per svolgere un ruolo simile a quello dei loro omologhi natural, cioè con l’obiettivo di garantire una maggiore durata di conservazione degli alimenti. Un esempio ben noto è il benzoato di sodio, un conservante ampiamente utilizzato.

Da un lato, i conservanti naturali sono spesso preferiti per la loro accettazione generale e il loro stato di “non estranei”. D’altra parte, i conservanti artificiali sono apprezzati per la loro maggiore efficienza e stabilità anche in condizioni alimentari molto differenti tra loro.

Alcune nuove ricerche stanno anche esplorando l’uso di conservanti naturali avanzati, come estratti vegetali e composti bioattivi. Questa evoluzione nasce da un crescente desiderio di sviluppare soluzioni più sostenibili e salutari per la conservazione degli alimenti.

Come riconoscere i conservanti alimentari pericolosi

Per proteggerci da conservanti, coloranti e aromi artificiali indesiderati, dobbiamo imparare a essere dei consumatori informati, cioè imparare a riconoscere gli ingredienti contenuti negli alimenti che consumiamo. Ecco come:

Leggere le etichette con attenzione

Prima di comprare qualsiasi prodotto, scansioniamo attentamente le etichette e cerchiamo i nomi dei conservanti, coloranti e aromi artificiali contenuti in esso.

Informarsi sui codici degli additivi

Impariamo i codici numerici degli additivi alimentari (almeno quelli nocivi). Ad esempio, il conservante benzoato di sodio è spesso etichettato come E211. Se notiamo che quello che stiamo per comprare li contiene, desistiamo e cerchiamo un prodotto simile più salutare.

Scegliere alimenti naturali

Quando possibile, optiamo per alimenti freschi e non processati. Questi tendono ad avere meno additivi artificiali, se non proprio nessuno. Anche se compriamo prodotti da forno, di sicuro tra gli scaffali possiamo trovare diverse varietà provenienti da piccole aziende artigianali, che in genere sono più sane.

Lista dei Conservanti Alimentari Pericolosi

Non tutti i conservanti, coloranti e aromi artificiali sono ugualmente rischiosi. Alcuni sono stati associati a effetti avversi sulla salute, mentre altri sono considerati sicuri. Ecco una lista dei conservanti alimentari che potrebbero essere considerati pericolosi:

  • Nitriti e nitrati
  • Bromato di potassio
  • Propylparaben
  • Idrossianisolo butilato (BHA)
  • Idrossitoluene butilato (BHT)
  • Propil gallato
  • Teobromina
  • Diacetile
  • Fosfati
  • Alluminio
  • Coloranti artificiale 4-metil-imidazolo (4-MEI), vietato in Europa.

Inoltre, ci sono tanti altri additivi non ritenuti pericolosi, ma che comunque sono da assumere con cautela. Tra questi: aspartame, saccarina, oli vegetali bromurati, glutammato monosodico, fruttosio, parabeni, anidride solforosa, butilidrossianisolo E20, solfito di sodio, olio idrogenato, azodicarbonamide.

Ricordiamo sempre che la nostra salute è la priorità. Scegliamo con saggezza e godiamoci il cibo in modo responsabile!