Alla ricerca dell’origine delle ricette italiane

Dall'amatriciana alle polpette, i pellegrini del gusto viaggiano per scoprire l'arte della cucina italiana

Arrivano dall’America per rendere omaggio ad Amatrice, in provincia di Rieti, la patria della famosa ricetta per i bucatini. C’era una volta il Gran Tour letterario dell’800, mentre oggi a muovere i nuovi pellegrini del gusto è l’arte della cucina e l’enogastronomia di casa nostra. Alle classiche destinazioni del Belpaese da sempre in pole position nelle classifiche di gradimento – Roma, Venezia, Firenze, Bologna, Napoli, e la Sicilia – nel 2007 si sono aggiunte le località preferite dai grandi chef stranieri, che vengono in Italia alla ricerca dell’origine delle nostre migliori ricette italiane, considerate come opere d’arte da conservare.

Questo quadro emerge da una ricerca BITLAB (il primo Osservatorio permanente sull’immagine del settore turistico italiano all’estero, sviluppato dall’agenzia Klaus Davi & Co), che ha preso in rassegna oltre 100 le testate in 12 nazioni: Australia, Austria, Cina, Francia, Germania, Gran Bretagna, India, Medio Oriente, Russia, Spagna, Svizzera, USA per un totale di oltre 2.000 articoli raccolti. Giornalisti e cuochi internazionali sentono il desiderio di scoprire le origini dei piatti italiani, di carpire le differenze regionali tra ricetta e ricetta: così lo spagnolo Martin Berasategui, proprietario dell’omonimo premiatissimo ristorante vicino a San Sebastian, è andato alla scoperta dei sapori di Sorrento, mentre la londinese, stella Michelin, Angela Hartnett, di quelli pugliesi.

Le mete più ambite? Prima tra tutte, come si è detto, Amatrice, nel Lazio, luogo natio della pasta all’amatriciana: “Dopo una mezza dozzina di assaggi durante un recente viaggio in Italia un dettaglio è evidente: perché la pasta all’amatriciana sia autentica deve essere preparata con il guanciale“, scrive un giornalista-gastronomo del Los Angeles Times. Seguono due villaggi di pescatori della Campania, Cetara, in Costiera Amalfitana, e Pisciotta, nel Cilento, famosi per essere depositari della magica pozione della la colatura di alici. Per trovare la ricetta degli “spaghetti con polpette c’è chi si spinge fino ad Ateleta, in Abruzzo, come i giornalisti del New York Times. Ma la caccia ai prodotti tipici non si ferma qui: la stampa estera, nel 2007, ha parlato anche del «bollito non bollito» modenese, della «pasta alle pere» bolzanina, del «parampampouli», un mix di vino rosso, grappa ed espresso tipico del Trentino, delle lumache di Cherasco (Piemonte).