Trapianto di grasso: tutto quello che c’è da sapere

Il trapianto di grasso è l'intervento più gettonato: riempie le perdite di volume, rimodella il corpo e, grazie alle cellule staminali, rigenera i tessuti

Il trapianto di grasso o lipofilling è un intervento di medicina estetica volto a correggere difetti di volume nel volto e nel corpo, causati dal riassorbimento del grasso sottocutaneo. In sostanza il grasso viene aspirato da una zona che ne è ricca (detta “donatrice”) per essere successivamente trapiantato in una zona “svuotata” del corpo. Oggi il trapianto di grasso sta facendo passi da gigante: prova ne è che negli ultimi anni sono aumentati esponenzialmente gli articoli scientifici che trattano l’argomento. Il lipofilling è anche l’intervento di chirurgia plastica più in crescita (con un aumento del 20% in un anno secondo l’Aicpe): solo nel 2014 gli interventi sono stati 28.500.

Il trapianto di grasso non si limita a riempire zone vuote del viso o del corpo, ma grazie alla presenza di cellule staminali favorisce la rigenerazione dei tessuti. È la novità più sostanziale emersa durante l’ultimo congresso dell’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica (Aicpe): il tessuto adiposo contiene molte più cellule staminali rispetto ai tessuti da cui vengono solitamente prelevate, come il midollo osseo.
Come spiega Eugenio Gandolfi, presidente dell’Aicpe: “Gli studi hanno dimostrato che le cellule staminali hanno un’enorme capacità di rigenerazione dei tessuti, da quelli cicatriziali a quelli invecchiati, che hanno in alcuni ambiti capacità o potere terapeutico. Sembra ormai certo che, nell’ambito della chirurgia plastica, il volume di grasso che attecchisce è superiore se il numero di staminali presenti nel tessuto trasferito è più alto”.

Sono queste le motivazioni che spingono i ricercatori a dedicarsi all’argomento, e per le quali le cellule staminali contenute nel grasso vengono addirittura conservate in banca.
Oltre all’utilizzo delle cellule staminali, gli studi si concentrano sulla tecnica da utilizzare per l’impianto del grasso. Oggi è possibile trapiantare tessuto adiposo anche in zone molto delicate, come la palpebra inferiore dell’occhio (attraverso la tecnica di micro o nano microfilling), oltre alle zone in cui in genere viene inserita una protesi, come i glutei o il seno (tecnica di macrofilling).
Il trapianto di grasso aiuta anche a ridurre la visibilità delle cicatrici, a rimodellare il corpo e a ridare volume al volto.

Oggi il trapianto di cellule staminali presenti nel tessuto adiposo non è utilizzato solo nella chirurgia estetica, ma si estende in diversi ambiti della medicina, come l’urologia, l’ortopedia, l’otorinolaringoiatria e la ginecologia. “È scientificamente dimostrato, in particolar modo negli studi per l’aumento estetico del seno, che ormai effettuo da 10 anni, che mediamente il 50% del volume del tessuto adiposo trasferito si conserva” spiga il presidente dell’Aicpe.
Oltre che per risolvere le perdite di volume del corpo e per ingrandire le forme, il trapianto del grasso è utile per ottenere un rimodellamento corporeo: il grasso trapiantato, infatti, viene precedentemente prelevato con un intervento di liposcultura dalle zone in cui si trova in eccesso, in genere fianchi eaddome, e ridistribuito là dove manca.