Bere l’acqua del rubinetto fa davvero bene? Il parere dell’esperto

Consumare acqua del rubinetto è un’ottima idea: è più controllata e ha meno rischi di quella in bottiglia, ed è una scelta più economica e più sostenibile

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Biagio Flavietti

Farmacista e nutrizionista

Farmacista e nutrizionista, gestisce dal 2017 una pagina di divulgazione scientifica. Appassionato di scrittura ed editoria, lavora come Web Content Editor per alcune realtà del settore farmaceutico e nutrizionale.

Siete fra le persone che bevono acqua del rubinetto o in bottiglia? Seppur si pensi che quella in bottiglia sia più salutare, ci sono tanti buoni motivi per bere acqua del rubinetto. Può essere utilizzata per bere, cucinare, per lavarsi o pulire la casa, l’acqua di rubinetto o, all’inglese “tap water“, può essere un valida scelta di benessere per la propria vita quotidiana. In questo articolo, esploreremo la normativa che regola l’acqua di rubinetto, le sue caratteristiche, le proprietà e i benefici per la salute, nonché le eventuali controindicazioni.

Normativa sull’acqua di rubinetto

In molti paesi, l’acqua di rubinetto è regolamentata da rigide normative per garantire la sua sicurezza e qualità dei cittadini. Le agenzie governative monitorano costantemente i livelli di contaminanti nell’acqua e stabiliscono limiti di sicurezza per garantire che sia potabile. Queste normative includono test regolari per batteri, metalli pesanti, prodotti chimici e altri contaminanti che potrebbero essere dannosi per la salute umana.

La normativa italiana in merito:

Nel nostro paese 8 italiani su 10 dichiarano di bere acqua del rubinetto. Il 61% del campione ha dichiarato di consumare sempre o spesso acqua del rubinetto a casa, mentre fuori casa questa percentuale si riduce al 25,1%. Infine, solo il 17% degli intervistati ha dichiarato di non consumare acqua del rubinetto in nessuna occasione.

In Italia, la normativa che definisce gli standard di qualità dell’acqua potabile è regolamentata principalmente dal Decreto Legislativo n. 31 del 2001, noto come “Testo Unico sull’Acqua” (TUA), che recepisce la Direttiva 98/83/CE del Consiglio Europeo relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano.

Questo testo stabilisce i parametri e i valori limite per gli inquinanti chimici, microbiologici e fisici nell’acqua destinata al consumo umano, al fine di garantire la protezione della salute pubblica. Questi parametri includono la concentrazione massima consentita di sostanze quali metalli pesanti, pesticidi, cloro, nitrati, batteri e virus.

Esistono anche altri decreti e regolamenti che integrano e specificano ulteriormente le disposizioni in materia di qualità dell’acqua potabile. Ad esempio, il Decreto Ministeriale del 21 dicembre 2001 stabilisce i criteri microbiologici di qualità dell’acqua destinata al consumo umano e il Decreto Ministeriale del 5 febbraio 1998 disciplina i controlli e la sorveglianza delle acque destinate al consumo umano.

Inoltre, le autorità locali, come le Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente (ARPA), sono responsabili dell’attuazione e del monitoraggio della conformità alla normativa in materia di qualità dell’acqua potabile a livello regionale e locale.

Tutto ciò serve a garantire che l’acqua che arriva a sgorgare nei nostri rubinetti sia più sicura possibile e rispetti tutti i criteri che permettono di arrecare benefici alla salute umana.

Quando si definisce “potabile” l’acqua?

Un’acqua si definisce potabile quando rispetta determinati standard di qualità stabiliti dalle normative locali o nazionali. In generale, per essere considerata potabile, un’acqua deve soddisfare una serie di criteri che riguardano la sua composizione chimica, microbiologica e fisica, al fine di garantire che sia sicura per il consumo umano senza rappresentare un rischio per la salute.

I criteri che definiscono se un’acqua è potabile includono:

  1. Parametri microbiologici: l’acqua non deve contenere quantità pericolose di batteri, virus o altri microrganismi patogeni che potrebbero causare malattie trasmesse dall’acqua, come infezioni gastrointestinali. Spesso per definire le concentrazioni batteriche si parla di unita formanti colonie.
  2. Parametri chimici: deve essere garantito che l’acqua non contenga livelli eccessivi di sostanze chimiche dannose, come metalli pesanti (ad esempio piombo, arsenico), pesticidi, idrocarburi, nitrati e altri contaminanti che possono essere nocivi per la salute umana.
  3. Parametri fisici: l’acqua deve essere limpida, inodore e insapore. Non deve contenere particelle solide visibili o sedimenti che possano rappresentare un rischio per la salute o compromettere la qualità dell’acqua.
  4. Assenza di contaminanti specifici: in alcuni casi, possono essere stabiliti limiti specifici per determinate sostanze, come cloro, fluoro o altri additivi utilizzati nel trattamento dell’acqua, al fine di garantire che non superino livelli che possano essere dannosi per la salute.

Quindi, la definizione di “acqua potabile” e i relativi standard di qualità possono variare da paese a paese e possono essere regolamentati da normative locali, nazionali o internazionali. Tuttavia, l’obiettivo principale è sempre quello di garantire che l’acqua destinata al consumo umano sia sicura, salubre e priva di rischi per la salute.

Caratteristiche dell’acqua di rubinetto

L’acqua di rubinetto è generalmente fornita dalle reti idriche pubbliche o dai sistemi di approvvigionamento locali. Le sue caratteristiche possono variare leggermente da una regione all’altra, ma di solito include una combinazione di acqua proveniente da fiumi, laghi, pozzi e falde acquifere.

Le caratteristiche dell’acqua di rubinetto possono includere:

  • Chiarezza: l’acqua di rubinetto dovrebbe essere limpida e priva di particelle sospese visibili.
  • Colore: di solito è trasparente, ma talvolta può avere un lieve colore giallastro o marrone a causa di sedimenti naturali o ossidazione dei tubi.
  • Gusto e odore: l’acqua di rubinetto dovrebbe avere un gusto e un odore neutri. Il sapore o l’odore di cloro possono essere presenti a livelli bassi a causa del trattamento dell’acqua per la disinfezione.
  • pH: il pH dell’acqua di rubinetto di solito è neutro o leggermente alcalino, con valori intorno a 7-8.

Proprietà e benefici per la salute dell’acqua di rubinetto

L’acqua di rubinetto è una fonte essenziale di idratazione per il corpo umano. Rispetto a ciò che comunemente si crede, bere acqua di rubinetto pulita e sicura offre una serie di benefici per la salute, tra cui:

  • Idratazione: mantenere un adeguato stato di idratazione è essenziale per il funzionamento ottimale del corpo, inclusa la digestione, l’assorbimento dei nutrienti, la regolazione della temperatura corporea e altro ancora.
  • Apporto di minerali: l’acqua di rubinetto può contenere minerali importanti per la salute, come calcio, magnesio e potassio, che contribuiscono alla salute ossea, muscolare e cardiaca.
  • Costo-Efficienza: l’acqua di rubinetto è generalmente più economica rispetto all’acqua in bottiglia, rendendola una scelta conveniente per la maggior parte delle persone. Inoltre, è una scelta maggiormente sostenibile a livello ambientale, visto l’assenza di bottiglie in plastica o vetro da dover smaltire.

Controindicazioni dell’acqua di rubinetto

Nonostante i suoi numerosi benefici, ci sono alcune controindicazioni associate all’acqua di rubinetto che è importante considerare:

  • Contaminanti: in alcune aree, l’acqua di rubinetto potrebbe contenere contaminanti nocivi, come metalli pesanti, prodotti chimici agricoli o inquinanti industriali. È importante essere consapevoli delle fonti di approvvigionamento idrico e delle normative locali. C’è da dire che sul territorio nazionale l’acqua è in larga misura potabile e, in caso contrario, viene segnalato dalle autorità competenti e dalle strutture ricettive.
  • Problemi di Sicurezza: le interruzioni nel trattamento dell’acqua o problemi di manutenzione delle infrastrutture idriche potrebbero portare a problemi di sicurezza dell’acqua di rubinetto, come la presenza di batteri o parassiti. Basti pensare che l’Italia a causa di perdite idriche spreca acqua per 43 milioni di persone all’anno. 
  • Sensibilità Chimica: alcune persone possono essere sensibili al cloro o ad altri prodotti chimici utilizzati nel trattamento dell’acqua di rubinetto, che potrebbero causare irritazioni cutanee o gastrointestinali.

Alcune delle domande più comuni sull’acqua di rubinetto:

  • L’acqua di rubinetto riceve controlli più severi?
    L’acqua del rubinetto ha limiti alle sostanze indesiderate più severi rispetto alle acque minerali in bottiglia. In particolare la soglia di tolleranza coincide nel caso di alluminio, arsenico e nichel, ma non per il manganese, dove il limite per le acque minerali è dieci volte superiore. Un problema però può derivare dallo stato delle tubazioni che portano l’acqua fino al rubinetto di casa: le vecchie tubature corrodendo rilascino alcune sostanze dannose, come il piombo. Verificate che le tubature del vostro edificio siano in buono stato.
  • L’acqua i rubinetto è microbiologicamente sicura?
    L’acqua del rubinetto è microbiologicamente sicura perché trattata con cloro (che in modeste quantità non è pericoloso per la salute), e controllata periodicamente. Se avete dei dubbi, sappiate che online si trovano per ogni comune, i dati riguardanti l’analisi dell’acqua.
  • L’acqua i rubinetto contiene calcio?
    Ci si lamenta del fatto che l’acqua del rubinetto è più “dura” per via del calcare; è vero, ma può essere filtrata per evitare questo inconveniente e non tutti i mali vengono per nuocere: quest’acqua contiene calcio, microelemento che aiuta a mantenere in salute le ossa e non solo. Solo se si hanno reni malfunzionanti, la presenza di calcio può essere un problema, per una persona sana non ci sono controindicazioni.
  • L’acqua i rubinetto non ha nessun rischio legato alla plastica?
    Le bottiglie di plastica usate per acqua sono generalmente fatte con un materiale comunemente detto PET il cui scorretto utilizzo o riutilizzo può portare alla formazione di sostanze pericolose. Diversi studi hanno infatti messo in luce che ci può essere il rilascio di molecole tossiche e cancerogene dai contenitori di PET all’acqua, soprattutto se le bottiglie sono esposte ai raggi solari o a fonti di calore.
  • L’acqua i rubinetto fa bene al portafoglio e all’ambiente?
    L’acqua del rubinetto è più economica di quella in bottiglia: evitare di acquistare acqua in bottiglia può comportare un risparmio di diverse centinaia di euro nell’arco di un anno. Non solo, l’acqua in bottiglia inquina, sia che si usino confezioni di plastica sia che si usino bottiglie di vetro. Nel primo caso per via della difficoltà di smaltimento della plastica, nel secondo perché il trasporto dallo stabilimento ai punti di vendita, le operazioni di imbottigliamento e il riciclo del vetro hanno un impatto sull’ambiente.

In conclusione, l’acqua di rubinetto può essere una fonte sicura, conveniente e salutare di idratazione per molte persone. Tuttavia, è importante essere consapevoli della qualità dell’acqua nella propria area e prendere le precauzioni necessarie per garantire la sicurezza e la salute quando si beve acqua di rubinetto. Consultare le autorità locali per informazioni specifiche sulla qualità dell’acqua nella propria zona è sempre consigliato. Fai la tua parte e preserva questo bene indispensabile per la vita tua e dell’intero pianeta!

 

Fonti bibliografiche:

-Sondaggio fornito da ACQUA ITALIA sul consumo di acqua di rubinetto

-Testo Unico sull’Acqua” (TUA)

Decreto Ministeriale del 21 dicembre 2001

Decreto Ministeriale del 5 febbraio 1998

EuroNews (dati spreco d’acqua)