Perché ridere fa dimagrire

Anche la scienza conferma che ridere fa bene alla salute ed aumenta il nostro benessere e la forma fisica, perché si bruciano calorie

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Silvia Menini

Naturopata e Giornalista

Naturopata in costante formazione, è anche giornalista pubblicista, scrittrice, sommelier ed esperta di marketing.

Ridere fa dimagrire e non è uno scherzo, infatti sembrerebbe proprio che ridere di gusto permetta di bruciare calorie. Questa notizia è stata anche confermata dalla scienza. Eminenti scienziati e ricercatori inglesi, dopo avere effettuato vari studi con spettatori di programmi televisivi comici, hanno evidenziato che una risata intensa riesce a far bruciare fino a 120 calorie.

Difficile crederlo, ma a supporto di questa tesi, una ricerca condotta da alcuni studiosi britannici del Comedy Research Project ha dimostrato che ridere porta a un netto miglioramento della forma fisica perché si bruciano calorie dallo sforzo dei muscoli coinvolti nella risata. Lo studio è partito dall’analisi dei benefici per la salute legati ai programmi comici. Questo dimostra che anche sul divano, a guardare un programma in televisione o un film che faccia ridere a crepapelle può avere i suoi effetti positivi.

Cosa succede quando ridiamo

La direttrice Helen Pilcher, che ha coordinato il gruppo di ricercatori e lo studio svolto, ha dichiarato che ridendo intensamente si muove un notevole numero di muscoli e il loro sforzo porta a bruciare molte calorie. Non solo, se si ride si ha la possibilità di ossigenare il sangue, eliminando tossine, che sono causa di varie patologie tra le quali anche l’obesità e il sovrappeso.

La quantità di calorie bruciate in un’ora di divertimento sfrenato, in cui la risata è intensa, porta allo stesso risultato di mezz’ora di sollevamento pesi, uno sport, come siamo a conoscenza non esattamente facile e molto impegnativo. Analogamente una casalinga che sistema la casa per tre quarti d’ora, brucia le stesse calorie.

Quando ridiamo infatti si contraggono non solo i muscoli del viso, ma anche gli addominali, allo stesso modo degli esercizi fisici. Naturalmente questa notizia non ci deve fare eliminare la palestra o il movimento fisico, di cui conosciamo tutti i benefici, ma se associamo anche qualche oretta di buone e salutari risate, ne goderemo i risultati. In presenza di una sana alimentazione, servono ottanta ore di risata intensa, per perdere un chiletto.

Gli studi effettuati hanno rilevato che, quando si ride, il corpo entra in modalità-allenamento, la frequenza cardiaca inizia a salire, il flusso sanguigno migliora e il sistema immunitario si rafforza. Se lo studio inglese afferma che un minuto di risate equivale a dieci minuti di camminata veloce, gli americani sono arrivati ad affermare che la terapia della risata sia in grado di abbassare i livelli di zucchero nel sangue, anche se di poco.

È chiaro che non possiamo ridere ottanta ore continuamente, ma se consideriamo il tempo nell’arco di un anno, otteniamo che ci bastano venti minuti di risate al giorno, per perdere in media un chilogrammo all’anno. Naturalmente seguendo un sano stile di vita e muovendosi anche solo per una passeggiata al giorno all’aria aperta. Giorno dopo giorno i minuti si sommano e possiamo quindi ottenere il risultato voluto, prendendo in considerazione tutti i metodi.

Gli studi, in tal senso, sono stati numerosi, proprio a supporto di questa teoria.

Una ricerca effettuata a Nashville, Tennessee, ha dimostrato come 15 minuti di risate fragorose fanno consumare 40 calorie. Hanno infatti analizzato 45 coppie di amici rinchiusi in una stanza mentre guardavano film comici. Gli studiosi hanno misurato la presenza di ossigeno e anidride carbonica nella stanza, durante i momenti esilaranti e durante quelli più noioso. Da qui sono riusciti a calcolare il dispendio energetico che ammonta al 20% di calorie in più rispetto a quando non si ride e si è a riposo.

Vedendo una serie televisiva comica e ridendo insieme agli amici, anche il nostro corpo ne risentirà positivamente. Le nostre nonne ripetevano all’infinito che “il riso fa buon sangue” e certamente non alludevano all’alimento, ma alle risate. Una buona ossigenazione al sangue e ridere porta anche questo beneficio, fa in modo che tutti gli organi e gli apparati del nostro organismo migliorino la loro funzionalità e di conseguenza tutto il corpo stia bene.

Ridere, però, non giova solo alla forma fisica ma permette anche di agire sul benessere generale della persona e sull’umore rendendo più positivi e ottimisti.

Quale risata per ottenere i risultati 

I ricercatori britannici hanno sì confermato che ridere fa dimagrire oltre che portare giovamento al sistema cardiovascolare ma c’è risata e risata. Secondo loro, infatti, esistono cinque diverse tipologie di risata: quella più intensa, urlata, che è quasi incontrollabile e fa bruciare 120 calorie in un’ora. La risata di pancia fa invece smaltire 100 calorie all’ora, la risatina, “giggle”, fa perdere fino a 33 calorie l’ora e quella sotto i baffi, “chuckle”, fino a 20 calorie. Infine, esiste la tipologia “snigger”, il classico risolino che fa bruciare solamente 10 calorie, sempre all’ora.

Di fatto, per fare un’ora di allenamento completo si possono mixare tutte queste risate. Sembra una cosa assurda ma gli psicoterapeuti la definiscono “terapia della risata” tanto da diventare una vera e propria tendenza, una tecnica in grado non solo di mantenere in forma ma anche prevenire infarti, depressione e malanni.

Ma se leggerlo sembra facile, metterlo in pratica è tutta un’altra cosa. A molte persone, infatti, risulta difficile ridere a comando anche se è risaputo che, una volta iniziato, è difficile smettere perché una risata tira l’altra. Ecco allora piccoli trucchi che possono aiutare a sbloccare la situazione: munirsi di libri, fumetti comici, film, serie tv o anche ricordi che ci hanno fatto divertire.

Per potenziare ancora di più l’effetto tonificante di questo “allenamento” si può abbinare anche una sessione di stretching.

Di seguito vediamo nel dettaglio tutti i benefici che porta una risata oltre al già citato “esercizio fisico” con il coinvolgimento dei muscoli e del metabolismo e che permette di perdere peso e tonificarsi.

In cosa ci aiuta la risata

Ridere riduce lo stress

Lo stress, si sa, è spesso una concausa del sovrappeso e dell’obesità. Ridere quindi risulta essere un ottimo modo per ridurre lo stress e migliorare anche il benessere emotivo. Quando si ride, infatti, il cervello rilascia endorfine, soprannominate appunto gli “ormoni della felicità” e che producono una sensazione di benessere e permettono di ridurre l’ansia e la depressione.

Anche una indagine della Loma Linda University, in California, ha evidenziato un aumento del 27% delle beta-endorfine (che alleviano la depressione) in chi guarda un video comico.

Questa reazione biochimica aiuta ad evitare anche il cibo come metodo di compensazione e quindi di mangiare meno contribuendo indirettamente al controllo del peso.

Essere felici e di buonumore porta inoltre a uno stato mentale migliore e spinge a ricercare una vita più attiva, socialmente coinvolgente promuovendo anche l’esercizio fisico regolare.

Stimola il sistema immunitario

Un sistema immunitario debilitato porta a malattie e a uno stato di poca salute in generale. Ridere aiuta ad aumentare la funzione del sistema immunitario. Secondo una indagine condotta dalla Loma Linda University, ridere permette di aumentare l’attività delle cellule natural killer che sono anche quelle responsabili di combattere le cellule tumorali e le infezioni del corpo. Anche un buon sistema immunitario, inoltre, favorisce la perdita di peso e il mantenimento della forma fisica.

Previene le malattie cardiovascolari

Ridere permette di migliorare la circolazione del sangue e, di conseguenza, previene le malattie cardiovascolari e tiene allenato il cervello.

I ricercatori dell’Università del Maryland hanno rivelato che i vasi sanguigni di chi guarda uno show comico sono più elastici ed efficienti rispetto a chi non l’ha visto.

Ma non è tutto, secondo gli studi effettuati dallo scienziato californiano Lee Berk, citati anche sul Los Angeles Times, ridere permette di sviluppare le frequenze “gamma” all’interno del cervello, che produce onde in grado di sincronizzare in maniera concreta l’attività neuronale e sostenere la memoria.

Promuove la socialità e migliora l’ambito lavorativo

Una buona risata, soprattutto se fatta in compagnia, permette di influenzare positivamente le relazioni a livello non solo personale ma anche lavorativo. Gli studiosi della St. Edwards University di Austin, in Texas, conducendo uno studio su 2500 impiegati, hanno scoperto che l’81% si dichiara maggiormente produttivo se inserito in un contesto lavorativo dove regna il buonumore.

Anche uno studio della Mayo Foundation for Medical Education and Resesarch, ha rivelato che ridere riduce in maniera drastica gli ormoni dello stress: il cortisolo del 39%, l’epinefrina del 70% e la dopamina del 38%.

Soprattutto in ambito lavorativo dove la soglia dello stress è molto elevata, ridere permette di portare una ventata di aria fresca e di approcciare i colleghi in maniera differente, facendo svanire anche il pessimismo. Questo grazie a un processo che va ad impattare sulle funzioni ormonali e il corpo agisce sulla mente con un nuovo approccio comportamentale.

Aumenta la soglia del dolore

I ricercatori dell’Università di Oxford hanno scoperto che ridere aumenta la soglia del dolore in quanto promuove la produzione di endorfine, neurotrasmettitori presenti nel cervello e che aiutano a sentirsi bene.

Coadiuva il sonno

Dei ricercatori giapponesi hanno scoperto che ridere la sera aumenta la produzione di melatonina, ormone che permette di dormire meglio e svegliarsi di conseguenza carichi di energia e di buonumore.

Abbassa il livello di zucchero nel sangue

Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori della Loma Linda University in California su un gruppo di pazienti che per 12 mesi hanno guardato film umoristici per 30 minuti al giorno, ha evidenziato come il colesterolo buono era cresciuto mentre le proteine C reattive associate al diabete di tipo 2 erano scese del 66%.

Fonti bibliografiche

  • Mayo Foundation for Medical Education and Resesarch
  • Università del Maryland