Pilates: benefici e controindicazioni

Il Pilates ha molti benefici e poche controindicazioni, principalmente quella di incontrare un trainer non adeguatamente preparato

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Elisa Cappelli

Esperta di fitness

Laureata in Filosofia e Master in Giornalismo Internazionale LUISS. Trainer certificata CONI e FIF (Mat base e avanzato). Studia Anatomy in Motion (Gary Ward) e Qi gong.

Benefici

Primo aspetto importante tra i benefici: creare una Powerhouse forte. Di cosa stiamo parlando quando parliamo di Powerhouse? Molti pensano erroneamente che si tratti dei soli distretti muscolari relativi all’addome. Sbagliato. Di certo, con il Pilates si ottengono addominali tonici e forti ma questo risultato riguarda anche le fasce muscolari più profonde vicino alla colonna e intorno alle pelvi. Ne beneficiano quindi tutti i muscoli connessi al busto: l’addome, i glutei, gli adduttori e la zona lombare.

Se si pratica Pilates con costanza e seguiti da professionisti, si guadagna in tecnica dell’esecuzione, precisione del gesto e questo si traduce in consapevolezza del proprio corpo anche nella vita quotidiana, fuori dalla palestra o dallo studio. In terzo luogo, si dorme meglio e migliora anche la respirazione: si allunga la fase dell’espirazione e si fa lavorare il diaframma correttamente, con beneficio degli organi interni. Da ultimo, migliora l’autostima, essenziale per portare il proprio valore e servizio nel mondo, in qualsiasi campo si operi.

Controindicazioni

Passando alle controindicazioni, dobbiamo precisare che esistono aspetti negativi di un Pilates mal guidato, in quanto l’ideatore del metodo e i successivi Master hanno messo a punto variazioni e correzioni tali per cui ogni esercizio si adatta sul cliente o paziente, a seconda della sua condizione di partenza. Un trainer poco esperto o un “fai da te” impreciso rischiano di fare discreti danni a livello della colonna e degli arti.

Il Pilates non ha particolari controindicazioni, ma diventa molto rischioso affidarsi a un o una trainer che non sappia come variare gli esercizi e gestire il protocollo se si trova davanti a persone con problemi alla schiena o ipertensione arteriosa, osteoporosi o problematiche a carico dell’apparato cardiaco. Le donne incinta dovrebbero aspettare per protocollo il primo trimestre di gravidanza per praticare Pilates e comunque sempre sotto parere medico. Nel post-parto, il Pilates si rivela uno strumento davvero utile per ripristinare il benessere della schiena e la tonicità dei muscoli.

Come riconoscere un/a buon Pilates trainer

La prima e indiscussa spia sta nell’approccio. Diffidate di qualsiasi insegnante che non vi faccia domande su infortuni pregressi, vissuto motorio, condizioni o patologie. Un/a trainer vero/a ha a cura la vostra salute e il vostro miglioramento prima di tutto, non promette false speranze, non vi illude e vi fa lavorare sodo senza procurare danni. Sicuramente, poi, guardare agli anni di formazione conseguiti dal trainer permette di non affidarsi a persone che si improvvisano con corsi che durano solo un fine settimana.

Entrare totalmente nel metodo significa praticarlo per anni e saper insegnarlo significa aver sviluppato una buona dose di empatia e una capacità di guidare le persone e fornire indicazioni nel modo giusto. Infine, il trainer o la trainer professionista sanno guidare anche con la mani attraverso i cosiddetti cues tattili, differenti stimoli che permettono di guidare con tocchi di tipo diverso il corpo. Anche nel ritmo della voce nel portare l’esecuzione del gesto si vede la professionalità.

Cinque curiosità sul metodo

Che lo si pratichi in studi professionali o nelle palestre, il Pilates è sicuramente un metodo in voga al momento. Alcuni sostengono si tratti solo di una ginnastica posturale, altri ne elencano i benefici dopo un mese di pratica, altri ne lamentano i dolori al collo dopo la prima lezione. Ma cos’è veramente il Pilates? Come si riconosce un o una buona trainer? Quali sono i benefici e quali le controindicazioni? Scopriamo questo metodo attraverso 5 curiosità sul Pilates tutte da conoscere.

1. Pilates è il cognome di Joseph Hubertus

Il nome del metodo si deve al cognome del suo inventore, Joseph Hubertus Pilates, un atleta tedesco naturalizzato statunitense nato nei pressi di Düsseldorf nel 1883. Afflitto fin da piccolo da disturbi fisici come asma e rachitismo, si dedicò anima e corpo alla creazione di una serie di esercizi che potessero dargli sollievo e rafforzarlo nella struttura muscolare e ossea. Durante e dopo la Prima Guerra Mondiale, iniziò a codificare il metodo per poi portarlo in America nel 1926.

2. Pilates ovvero Contrology

Il sistema di esercizi posturali messo a punto da J.H. Pilates non si e mai chiamato Pilates, mentre il suo inventore era ancora in vita. Prendeva invece il nome di Contrology, inteso come controllo consapevole, coordinazione nell’esecuzione di movimenti che coinvolgono corpo, mente e spirito.

3. Pilates: sia corpo che mente

Pilates aveva strutturato esercizi basati su 8 principi fisici (concentrazione, respirazione, movimenti fluidi, precisione, lavoro dal centro, controllo) cui si uniscono 5 principi mentali (volontà/desiderio, immaginazione, intelligenza, memoria, intuizione).

4. Pilates: tra guerra e danza

Joseph Hubertus Pilates, dopo essersi dedicato al pugilato a partire dai 18 anni e aver lavorato in Germania come pugile professionista, si trasferisce in Inghilterra nel 1912 e lavora per Scotland Yard allenando gli agenti in autodifesa. Allo scoppiare della Prima Guerra Mondiale subisce una prima prigionia come nemico straniero nel Lancaster e poi una seconda prigionia nell’isola di Man. Periodo difficile che significa per l’atleta anche esplosione di procedimenti creativi che lo portano a prendersi cura dei soldati mutilati occupandosi della loro riabilitazione con metodi nuovi e funzionali. Qui nascono i disegni di quelli che saranno i macchinari come Reformer, Tower e Cadillac. Finita la guerra, Pilates ritornò in Germania, dove conobbe il grande coreografo e famoso analista del movimento Rudolf von Laban: inizia una collaborazione in cui Pilates vede tanto potenziale. Il suo nome inizia a circolare tra i ballerini. Il salto vero lo fa grazie al pugile Max Schmelling, suo vecchio cliente, che nel momento di trasferirsi a New York, lo invita a seguirlo. Pilates apre studio al numero 939 della 8th Avenue a New York, in un palazzo proprio accanto alla sede del New York City Ballet.

5. Pilates: chi sono gli elders

Gli elders sono coloro che hanno studiato direttamente con Joseph Hubertus Pilates, la generazione diretta dei suoi allievi. Sono 10: Ron Fletcher, Kathy Grant, Romana Kryzanowska, Mary Bowen, Robert Fitzgerald, Eve Gentry, Jay Grimes Lolita San Miguel, Bruce King, Carola Trier.