Noce moscata: proprietà, benefici e possibili rischi

Se siete abituati a usare la noce moscata per aromatizzare i vostri piatti, sappiate che vanta proprietà che vanno al di là dell’intenso profumo

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Ivana Barberini

Giornalista specializzata in Salute e Benessere

Giornalista ed economa dietista, scrive articoli su salute, alimentazione e benessere ed è specializzata nell’editing di volumi e pubblicazioni medico-scientifiche.

La noce moscata è una spezia è ricca di storia che risale a secoli fa. Molto ricercata in Europa, ma anche nel resto del mondo, per le sue proprietà medicamentose, afrodisiache e gastronomiche, presenta però anche proprietà pericolose per la salute. Vista la sua potenziale neurotossicità, può provocare, se assunta in dosi eccessive, stati di allucinazione e di delirio.

Tuttavia in cucina, ne basta davvero “un pizzico” per dare un aroma speciale ai piatti.

Che cos’è la noce moscata

La noce moscata è la spezia ottenuta dal seme dell’albero Myristica fragrans, originario delle Molucche, dette anche Isole delle Spezie, in Indonesia. È una pianta unica nel suo genere, perché è in grado di produrre due spezie differenti: la noce moscata, che è il seme essiccato, e il macis, che è l’arillo rosso che avvolge il seme.

La noce moscata ha una forma ovale o rotonda e una superficie esterna dura e legnosa. All’interno, il seme ha un colore marrone chiaro con venature più scure. Prima di essere messa in commercio, è solitamente essiccata lentamente e venduta intera o già macinata in polvere. Tuttavia, se intera e macinata al momento, tende a conservare un aroma più intenso rispetto alla polvere preconfezionata.

Il suo profumo è caldo, ricco e leggermente dolce, con note di legno e un sottile accento pungente. Il suo sapore è dolce e aromatico, e può essere descritto come una combinazione di cannella e pepe.

Si usa molto in cucina, in particolare in quella occidentale, per insaporire una varietà di dolci, come torte, biscotti e pudding, oltre a piatti salati come purè di patate, salse come la besciamella, minestre e diverse preparazioni a base di carne. È anche un ingrediente tipico nei mix di spezie, come il curry in polvere e il garam masala.

Oltre al suo uso gastronomico, la noce moscata è anche impiegata nella medicina tradizionale per le sue presunte proprietà curative, che vanno dalla digestione al sollievo dagli stati dolorosi. Tuttavia, va usata con moderazione, poiché dosi elevate possono essere tossiche per la presenza di composti chiamati miristicina e elemicina.

Noce moscata e i rischi per la salute

La noce moscata fa male? È tossica per la salute? Facciamo chiarezza.

Assumere quantità eccessive di noce moscata, più di 2-8 grammi, può in effetti determinare alcuni effetti indesiderati come febbre, nausea, vomito, un’eccessiva stimolazione del sistema nervoso (che si manifesta con eccitazione e stati di ansia), allucinazioni visive o uditive e altri disturbi psichici di diversa gravità.

Si tratta di sintomi dovuti all’azione di alcuni composti della noce moscata sui meccanismi biochimici del corpo. Sostanze come la miristicina e l’elemicina, infatti, agiscono inibendo le funzioni di alcuni enzimi che hanno il compito di metabolizzare i neurotrasmettitori nel cervello, tra cui la serotonina. Questi enzimi sono coinvolti anche nella regolazione delle prostaglandine, composti che mediano le risposte infiammatorie nel corpo.

La sensibilità agli effetti psicotropi della noce moscata varia però da persona a persona e può essere influenzata da fattori come l’età, lo stato di salute e la presenza di condizioni mediche preesistenti.

Anche gli effetti allucinogeni si devono principalmente alla miristicina e all’elemicina che, dal punto di vista chimico, somigliano alle amfetamine prodotte in laboratorio.

Inoltre, gli effetti psicoattivi, simili a quelli dell’LSD, anche se meno intensi, non sono generalmente ricercati attraverso l’uso “improprio” di noce moscata, poiché possono comportare effetti anche molto gravi.

Nonostante ciò, un consumo moderato di noce moscata come quelle comunemente utilizzate in cucina (meno di un grammo) non comporta danni o rischi per la salute.

Possibili benefici della noce moscata

La noce moscata, in piccole dosi, è apprezzata e usata nella medicina popolare per i suoi diversi effetti benefici. È nota per alleviare il dolore muscolare e i reumatismi e stimolare il sistema cardiocircolatorio. Può facilitare l’appetito e la digestione, prevenire le fermentazioni intestinali e agire contro nausea, vomito e diarrea.

Ma è anche riconosciuta per le sue qualità calmanti, utile contro ansia e stress, nel promuovere l’equilibrio psicofisico e migliorare la concentrazione, oltre ad aiutare a combattere l’insonnia.

L’olio essenziale di noce moscata, invece, è tradizionalmente utilizzato, sempre in piccole dosi, per alleviare disturbi digestivi, come nausea, gastroenterite, diarrea e indigestione. È inoltre impiegato per rilassare i muscoli, contrastare i gas intestinali e prevenire nausea e vomito. Nella medicina cinese, infine, è usato per trattare diarrea, infiammazione, dolore addominale e malattie del fegato.

Infine, la noce moscata ha proprietà antinfiammatorie e antisettiche, grazie alla capacità della miristicina di svolgere un’azione antinfiammatoria.

La spezia è anche utilizzata per le sue proprietà antiossidanti, utili nel contrastare i danni causati dai radicali liberi e nel trattamento delle malattie dentali.

A livello topico, la sua azione antisettica può essere sfruttata per detergere la pelle e ridurre l’acne.

Noce moscata, la spezia afrodisiaca

Uno studio sperimentale ha rilevato un effetto della noce moscata nella funzione sessuale.

Del resto, già nell’Ottocento, questa spezia divenne uno degli afrodisiaci più ricercati, anche per la preparazione di “elisir d’amore”.

Anche in India il seme, conosciuto come “mada shaunda”, era piuttosto utilizzato come afrodisiaco; infatti, nella medicina tradizionale indiana, la noce moscata è usata nella gestione dei disturbi sessuali maschili, come in gran parte dell’Indonesia.

Tornando allo studio, la somministrazione orale dell’estratto di noce moscata ha prodotto, in effetti, un discreto aumento e prolungamento dell’attività sessuale ma nei topi da laboratorio. Quindi l’aumento della libido, che si potrebbe attribuire alle proprietà stimolanti il sistema nervoso della spezia, sono ancora tutte da provare sull’essere umano.

Valori nutrizionali

La noce moscata è una spezia ricca di composti benefici, sebbene sia utilizzata in piccole quantità. Fornisce una modesta quantità di fibre e una varietà di minerali essenziali come potassio, calcio e ferro, tutti importanti per la salute ossea, la funzione muscolare e il trasporto di ossigeno.

Contiene anche vitamine del gruppo B, utili per la salute del sistema nervoso e il metabolismo. Inoltre, è una fonte di composti antiossidanti con proprietà anti-infiammatorie.

Nutriente Per 100 g
Acqua (g) 10
Energia (kcal) 442
Proteine (g) 8.8
Lipidi (g) 29
Colesterolo (mg) 0
Carboidrati disponibili (g) 26.3
Fibra alimentare (g) 23.7

 

MINERALI
Sodio (mg) 16
Potassio (mg) 350
Calcio (mg) 103
Fosforo (mg) 210
Ferro (mg) 9.3
Zinco (mg) 2.20

 

VITAMINE
Tiamina – B1 (mg) 0.09
Riboflavina – B2 (mg) 0.10
Niacina – B3 (mg) 0.50
Vitamina B6 (mg) 0.44
Vitamina E (mg) 2.72
Vitamina A (µg) 8

Noce moscata e usi in cucina

Un pizzico di noce moscata è l’indicazione più comune nelle ricette di diverse salse, una tra tutte: la besciamella.

Ma le tenere bucce dei frutti, in Paesi come la Malesia, diventano prelibatezze zuccherine come gelatine e marmellate, ancora poco diffuse in Europa.

In Europa, la spezia è un ingrediente storico in cucina, impiegata per arricchire, con il suo aroma unico, dolci da forno, purè di patate e verdure cotte.

Nel Nord-Europa, insaporisce anche carni, pesci e zuppe. Nella cucina olandese, invece, è usata con le verdure lesse e per attenuare il sapori e l’odore intensi di cavolfiori e cavoletti di Bruxelles.In Italia, invece, si aggiunge anche nei ripieni dei tortellini e ravioli e nel vin brulé.

Nel Medio Oriente, la noce moscata insaporisce poi piatti salati, mentre nella cucina indiana è riservata principalmente ai dolci e incorporata nel mix di spezie garam masala, per piatti dall’aroma orientale.

Olio di noce moscata

La noce moscata, sebbene sia originaria delle Isole Molucche in Indonesia, è ampiamente coltivata anche in India, Sri Lanka, Mauritius, Sud Africa e Stati Uniti. Nella medicina tradizionale, diverse parti del seme, quindi il nocciolo e il macis, sono tradizionalmente utilizzate per curare varie malattie. Ad esempio, nella medicina ayurvedica, la noce moscata è usata per trattare ansia, nausea, diarrea, colera, crampi allo stomaco, parassiti, paralisi e reumatismi, nonché è usata come afrodisiaco.

Nella medicina tradizionale pakistana, invece, è l’intera pianta della noce moscata a essere impiegata per trattare l’ipertensione.

Sempre dalla pianta si ricava l’olio essenziale, un liquido da incolore a giallo chiaro, con uno spiccato odore speziato. Per estrarlo si usano tecniche di idrodistillazione, distillazione a vapore, microonde e ultrasuoni. Contiene principalmente monoterpeni, fenilpropene, sesquiterpeni e altri composti.

Secondo diversi studi scientifici, l’olio di noce moscata ha un potenziale antiossidante, antimicrobico, antinfiammatorio, antiulcera e afrodisiaco.

Tuttavia, si tratta di studi clinici condotti solo su animali e mai sull’uomo. Di conseguenza, la ricerca sulle attività farmacologiche dell’olio di noce moscata e dei suoi costituenti attivi dovrà indagare gli effetti sugli esseri umani.

Al momento, quindi, uno degli usi più sicuri e consueti di questo olio è il massaggio decontratturante. Si può aggiungere ad altri oli, diluito, ad esempio, in olio di mandorle, per frizioni e massaggi nelle zone doloranti sia per reumatismi, sia per sforzi eccessivi.

La sua applicazione ha un effetto tonificante e riscaldante, soprattutto per chi pratica sport e ha bisogno di sciogliere i muscoli dopo un intenso allenamento, sfruttando le proprietà antinfiammatorie e analgesiche della noce moscata.

Controindicazioni

La noce moscata è una spezia generalmente sicura se usata in dosi molto basse. È bene però essere più cauti nel consumo in caso di gravidanza e allattamento.

Pochi microgrammi, la quantità solitamente impiegata in cucina, anche per chi soffre di disturbi psicologici o psichiatrici, soprattutto se in terapia con psicofarmaci.

Possono esserci anche interazioni con altri farmaci come gli anticolinergici.

Fonti bibliografiche

  • 8 Science-Backed Benefits of Nutmeg, Healthline
  • Chemical diversity and pharmacological significance of the secondary metabolites of nutmeg (Myristica fragrans Houtt.), Phytochem Rev.
  • Nutmeg: Health Benefits, Nutrition, and Uses, WebMD
  • Nutmeg (Myristica fragrans Houtt.) essential oil: A review on its composition, biological, and pharmacological activities, Phytother Res