La dieta dei manager: 6 pasti al giorno per essere sempre al top

Sempre in movimento, una vita a cento all’ora, stress a mille e un agenda che non permette tregua. La tavola? Un miraggio senza alcuna attenzione a quel che si mangia. Ecco la vita del manager con il cervello sempre accesso e la necessità di essere 24 ore su 24 concentrati, reattivi e brillanti.

Eppure “il legame fra performance intellettive e alimentazione è molto forte” sostiene il guru dell’alimentazione Giorgio Calabrese, che consiglia tanti piccoli pasti da suddividere nell’arco della giornata, almeno 5 al giorno ma lui – professore di alimentazione e nutrizione umana all’Università del Piemonte Orientale di Alessandria e visiting professor alla Boston University School of Medicine – difende anche il sesto pasto.

I manager hanno bisogno di prestazioni intellettuali alte per tutto il giorno, e il segreto è spezzettare l’apporto di calorie in piccoli pasti, ricchi di energia. “Non possiamo fare il pieno alla macchina di sera, quando la mettiamo in garage, mentre tutto il giorno camminiamo in riserva” ha spiegato il prof. Giorgio Calabrese, ospite a un incontro di aggiornamento per top manager del gruppo Ambrosetti.

Poche sono le regole da seguire, ma tutte importantissime:

  • Sì alla dieta mediterranea, fa bene anche ai top manager che vivono a cento all’ora
  • Sì alla giusta dose di grassi e zuccheri vera “benzina” per il cervello
  • Sì ai carboidrati e ai cereali
  • No assoluto, invece ai regimi alimentari iperproteici all’americana
  • Attenzione alla prima colazione
  • Pranzo e cena ben armonizzati

La prima colazione, “ha la funzione di starter” serve ad accendere i motori, ha bisogno di carboidrati e di un po’ di grassi. Non salata, ma latte e caffè con pane e marmellata o miele, anche crema spalmabile alla nocciola.

Il fuori pasto del mattino prevede: “Spuntini veloci ai cereali e al latte, con una spremuta di frutta. Carboidrati, quindi, che permettano di mantenere alte performance e arrivare fino al pranzo ”.

Il pranzo, pasto principale della giornata, deve essere energetico ma non appesantire, continua Calabrese: “un primo piatto come riso e piselli o pasta e fagioli. Monopiatto, seguito da verdure, un buon bicchiere di vino, se non ci sono controindicazioni, e frutta”.

Lo spuntino nel pomeriggio: “Pausa con tazza di cioccolato, oppure una tazza di tè e una fetta biscottata con marmellata. Bene anche la frutta, in inverno è preferibile qualcosa di caldo.

La sera è il momento di alternare le proteine: dalla carne rossa alla carne bianca, dal pesce alle uova, ai formaggi più freschi.
Un pasto che preveda sempre verdure, un pezzo di pane e un buon bicchiere di vino.

Ed ecco il regalo a fine giornata: “mentre ci si rilassa davanti alla tv, si può prendere un po’ di cioccolato, qualcosa che faccia stare bene con se stessi senza appesantire”.

Gli uomini d’affari “hanno un’attività intellettuale esasperata. Devono parlare, ideare, contrattare, aggredire e difendersi, essere diplomatici e amabili ma anche fermi e strateghi. Se è vero che ogni attività intellettuale ha la sua dieta, in questo caso il cervello ha bisogno di modulazione. I neuroni hanno bisogno di zuccheri ma anche di grassi polinsaturi, monoinsaturi e saturi. Tenere carboidrati, cereali e fruttosio e proteine nella giusta dose, l’ideale è il 15%”.

Ecco la dieta perfetta, sostiene l’esperto, con un’ultima raccomandazione:

  • Non rinunciare mai alla regola dei 6 pasti