Frutta e verdura fuori stagione: perché non mangiarle e cosa preferire

Perché consumare frutta e verdura fuori stagione non è una buona idea? Ecco tutti i motivi per cui è meglio preferire alimenti locali

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Tatiana Maselli

Erborista ed Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze e Tecnologie Erboristiche, ambientalista e appassionata di alimentazione sana, cosmesi naturale e oli essenziali, scrive per il web dal 2013.

Cosa vuol dire fuori stagione

Siamo ormai abituati a trovare facilmente frutta e verdura disponibile tutto l’anno al supermercato ,ma ogni frutto o ogni ortaggio cresce in una stagione specifica. La sempre più crescente sensibilità verso i temi ambientali, porta spesso a parlare di stagionalità degli alimenti in termini di sostenibilità, ma come viene definita la stagionalità? Gli alimenti di origine vegetale si ricavano da piante che hanno un loro ciclo vitale, influenzato ovviamente dalle condizioni ambientali esterne che variano in base alla regione geografica e alla stagione. Di conseguenza, ogni pianta dà il meglio di sé nelle loro condizioni ottimali di crescita. Per questo motivo frutta e verdura vengono coltivate e raccolte in luoghi diversi e in stagioni diverse durante l’anno. Esistono quindi due tipi diversi di stagionalità, la stagionalità globale e la stagionalità locale. La stagionalità globale si riferisce ad alimenti prodotti nella loro stagione di crescita ma consumati anche in luoghi lontani da dove sono stati coltivati e raccolti; ad esempio, possiamo trovare in commercio mele in primavera e in estate coltivate in luoghi dove sono di stagione ma vendute da noi fuori stagione. La stagionalità locale fa invece riferimento a dove il cibo viene coltivato e anche consumato, quindi a frutta e verdura coltivata e venduta a chilometro zero. Possiamo dunque dire che gli alimenti fuori stagione includono sia frutta e verdura coltivate in serra in stagioni diverse da quelle ottimali per il loro sviluppo sia frutta e ortaggi coltivati nella loro stagione ideale ma venduti in luoghi del Pianeta dove il clima non ne consentirebbe la crescita. In entrambi i casi, non è una buona idea acquistarli: vediamo perché.

Perché non mangiare frutta e verdura fuori stagione

Mangiare frutta e verdura secondo la loro naturale stagione di crescita può fornire diversi benefici.

Più nutrienti se è di stagione

Consumare quotidianamente abbondanti porzioni di frutta e verdura fa sicuramente bene alla salute e al benessere ma il valore nutritivo di frutta e verdura è più alto subito dopo la raccolta e diminuisce nel tempo. Se i vegetali vengono coltivati e venduti a breve distanza sono quindi più nutrienti, mentre se dopo la raccolta vengono stoccati e trasportati, si verifica una leggera perdita di micronutrienti. A volte, poi, per poter trasportare frutta e verdura, queste vengono raccolte prima di raggiungere il picco nutrizionale, per evitare che maturino o marciscano troppo in fretta. Si tratta di perdite minime, che possono influire davvero poco sui benefici di frutta e verdura, ma di certo gli ortaggi e i frutti di stagione sono più gustosi.

Sostenibilità

Il cibo che portiamo tavola ha un impatto sulla nostra salute ma anche su quella dell’ambiente. Prima di vedere perché, facciamo una riflessione: tutto ciò che nuoce all’ambiente, nuoce anche a noi stessi. Anche se il collegamento può non essere immediato, è abbastanza chiaro che inquinando l’aria o le acque o consumando risorse ambientali, non danneggiamo l’ambiente come entità astratta, ma noi stessi, poiché noi facciamo parte dell’ambiente e ci nutriamo di ciò che ci offre.

Tornando alla frutta e alla verdura, la coltivazione, la raccolta, il trasporto e lo stoccaggio di cibi vegetali hanno una loro impronta di carbonio, un’impronta idrica, determinano un consumo di suolo e influiscono sull’inquinamento anche per via dei fertilizzanti usati. La frutta e la verdura di stagione hanno un impatto ambientale minore per diversi motivi: per prima cosa, un alimento coltivato e consumato localmente percorre distanze più brevi, dunque produce meno emissioni. La frutta e la verdura fuori stagione può invece essere trasportata in aereo, quindi le sue emissioni di CO2 possono essere parecchio superiori. La stessa cosa vale per la frutta e la verdura coltivata localmente ma in serra, quindi disponibile anche fuori stagione: le serre a clima controllato possono dare rese elevate, richiedere meno pesticidi e consumare meno suolo, ma richiedono molta energia per essere riscaldate.

La frutta e la verdura con il minor impatto ambientale sono dunque quelle coltivate all’aperto, nella loro naturale stagione di sviluppo e commercializzate localmente. Frutta e verdura di stagione, infatti, non richiedono energia per il riscaldamento e per l’illuminazione artificiale, per la refrigerazione e lo stoccaggio, per il trasporto e, di conseguenza, inquinano meno.

Sostegno ai produttori locali

Noi esseri umani facciamo parte dell’ambiente, inteso come natura, ma anche della comunità. Quando acquistiamo frutta e verdura di stagione coltivate a chilometro zero, sosteniamo i produttori della nostra zona. Spesso i produttori locali sono piccoli produttori, cioè aziende agricole a conduzione familiare della nostra zona. Queste realtà hanno un minor impatto sull’ambiente e contribuiscono a mantenere viva l’economia locale.

Maggior risparmio

Se tutte le ragioni elencate non fossero sufficienti, uno dei vantaggi legati al consumo di frutta e verdura di stagione è che i prezzi di questi prodotti sono generalmente più bassi. Il motivo è semplice: se un alimento è disponibile in grandi quantità, il suo prezzo scende. In più, si eliminano tutti quei costi legati al trasporto e allo stoccaggio che vanno a incidere sul prezzo finale. Ecco perché frutta e verdura non sono solo più buone, ma anche più economiche durante la loro naturale stagione di crescita.

Cosa preferire

Come abbiamo visto, acquistare frutta e verdura di stagione ha sicuramente dei vantaggi ed è da preferire rispetto alla scelta di alimenti fuori stagione o di alimenti esotici di stagione tutto l’anno. Sulla frutta e sulla verdura in vendita è indicato il paese di provenienza, dunque non è difficile selezionare prodotti coltivati localmente. Purtroppo non è possibile sapere se un ortaggio proviene da un campo o da una serra, e chi non conosce la stagionalità degli alimenti della propria zona può avere difficoltà a conoscere l’esatta provenienza di ciò che sta acquistando. In questo caso può essere utile visitare i mercati di ortofrutta della propria zona e osservare le proposte dei produttori locali. Se viene voglia di gustare un frutto esotico, impossibile da trovare nel mercato locale, si può scegliere un prodotto del mercato equosolidale.

Optare per frutta e verdura di stagione e coltivata localmente non è l’unica cosa che si può fare per mangiare in modo più salutare e sostenibile. In generale, aumentare le quantità di alimenti di origine vegetale rispetto a quelli di origine animale come carne, latte e derivati può apportare benefici sia alla salute sia all’ambiente. Ottima idea anche evitare di acquistare alimenti confezionati in vassoi, buste, pellicola, per ridurre al minimo il consumo di plastica ed evitare di produrre inutili rifiuti.