I rimedi naturali per stitichezza e costipazione

Il benessere del nostro secondo cervello deve essere preservato per mantenere l’equilibrio di tutto l’organismo. Alcuni rimedi naturali ci vengono in aiuto

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Elisabetta Milani

Naturopata

Svolge attività di consulente in riflessologia plantare, kinesiologia applicata ed erboristeria. Studia e pratica Shiatsu e ginnastiche energetiche legate alla Medicina Tradizionale Cinese.

Perché l’intestino si blocca?

Uno dei disturbi dei tempi moderni è l’irregolarità intestinale, che può declinarsi in stitichezza, costipazione, degenerare in colite, diverticolite. Stress, ansia, vita frenetica, alimentazione influiscono sui ritmi metabolici e sulla peristalsi intestinale. Stitichezza e costipazione possono creare non poche difficoltà a chi ne soffre: quando i movimenti intestinali rallentano e si assiste anche a un indurimento dei fecalomi si può incorrere in spasmi addominali, gonfiori, meteorismo, nel migliore dei casi, oppure si possono presentare patologie di non semplice soluzione. Le cause di questo disturbo possono essere di varia natura:

  • alimentazione scorretta, povera di fibre, eccessivamente ricca di proteine può influire sulla funzionalità intestinale;
  • idratazione insufficiente, bevendo poca acqua, può essere causa di un transito intestinale difficoltoso e di indurimento delle feci;
  • mancanza di tempo: spesso la fretta, lo stress definiscono i ritmi della nostra vita e incidono sulla regolarità del transito intestinale;
  • cause di natura psicosomatica: trattenere le emozioni, rimuginare pensieri nocivi, sono condizioni che possono influenzare le funzionalità fisiologiche a più livelli;
  • cause anatomiche: intestino lungo, anse particolarmente ristrette possono rappresentare impedimenti alla buona funzionalità intestinale.

Abitudini corrette

Possiamo aiutare a migliorare la fisiologica funzionalità del nostro intestino adottando alcune sane abitudini alimentari e in caso di stitichezza ricorrere all’ausilio di rimedi naturali che possono intervenire sia sulla peristalsi sia sulla consistenza del materiale di scarto.

Partiamo dall’acqua, il rimedio più naturale di cui possiamo disporre. Fornire un buon apporto di idratazione al nostro organismo aiuta a favorire il transito intestinale. Oltre alla quota di acqua giornaliera che potrebbe essere identificata in circa un litro e mezzo, dipende poi da molti fattori soggettivi costituzionali e comportamentali; bere un bicchiere di acqua calda al mattino appena svegli aiuta a risvegliare anche l’intestino.

Integrare l’alimentazione con fibre, che possono essere assunte a colazione, attraverso alimenti integrali. Le fibre apportano idratazione all’intestino, ammorbidiscono le feci, favoriscono il transito e aiutano a ristabilire regolarità. Lo psillio, per esempio, è un rimedio che sposa queste caratteristiche: si tratta di semi con un rivestimento mucillaginoso che con l’acqua aumentano di volume, dilatando così il lume intestinale e favorendo la peristalsi.

Rimedi naturali

Vediamo meglio nel dettaglio alcuni rimedi naturali contro la stitichezza.

Semi di lino

Oltre a essere un alimento ricco di minerali e apportatore di Omega 3 e Omega 6, i semi di lino, come lo psillio, sono ricchi di mucillaggini, che svolgono un’azione emolliente, rinfrescante e favoriscono la peristalsi intestinale. Non sono da considerarsi lassativi, ma se assunti regolarmente sono apportatori di sostanze funzionali al ripristino della regolarità.

Lassativi antrachinonici

Si tratta di un gruppo di rimedi naturali caratterizzati dalla presenza di queste sostanze, pigmenti che esercitano un’azione lassativa, stimolando fortemente la peristalsi intestinale. Meccanicamente stimolano la secrezione degli elettroliti e dell’acqua nel lume intestinale, aumentando così la pressione interna che favorisce la motilità. L’utilizzo di questi rimedi deve essere limitato nel tempo, in caso di effettiva necessità. Se se ne fa un uso prolungato, possono causare irritazioni, coliche e infiammazioni, nonché un depauperamento elettrolitico importante, soprattutto a danno del potassio, con scompensi anche sulla pressione arteriosa. Vediamone i principali nello specifico.

  • Frangula: è un rimedio dalle note proprietà lassative, che aiuta a smuovere l’intestino e a ripulirlo. La sua composizione antrachinonica (eterosidi) prevede un tempo di latenza dell’effetto da 8 a 24 ore, perché non viene assorbita tale quale ma subisce una trasformazione a livello intestinale ad opera della flora batterica, per poi agire come depurativo intestinale.
  • Aloe: il succo d’aloe si ricava dalla parte interna delle foglie più carnose. Ultimamente in commercio si trovano prodotti di diversa lavorazione che vedono a confronto il succo con contenuto di aloina che esercita un’azione contrastante la stipsi e il gel d’aloe epurato di aloina, poiché quest’ultima può avere effetti irritanti sulle mucose intestinali. Il consiglio? Scegliere il gel d’aloe. Questa formulazione non risponde alle caratteristiche di un lassativo, ma nel lungo termine e in associazione al vitis vaccinum o al vaccinum mirtillum aiuta a contrastare degenerazioni intestinali dovute a coliti.
  • Senna: o Cassia rientra tra i rimedi antrachinonici, che nello specifico si chiamano sennosidi, ma è ricca anche di mucillagini, polisaccaridi, e flavonoidi. La sua composizione necessita di essere trasformata per attivarsi nel crasso, dove ad opera della flora batterica agisce come lassativo stimolante, aumentando la motilità.
  • Rabarbaro: un rimedio che modifica la sua azione in base al quantum. Amaro-digestivo con effetto colagogo se assunto a basso dosaggio, lassativo se aumentato. Viene utilizzato anche in medicina omeopatica per contrastare coliche e diarrea! La meccanica di azione del rabarbaro è simile agli altri antrachinonici.
  • Cascara: rientra tra i lassativi cosiddetti irritanti, con effetto depurativo, caratterizzata da cascaroside, antrachinone di riferimento di questa pianta. Può essere utilizzata per brevi periodi per liberare l’intestino e ammorbidire le feci, da sola o in sinergia con i rimedi sopra esposti. Potrebbe causare spasmi addominali.