Dieta rossa: come funziona, benefici ed esempio di menu

La dieta rossa è l'ideale per depurare l'organismo, sconfiggere la cellulite e perdere qualche chilo in eccesso

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Biagio Flavietti

Farmacista e nutrizionista

Farmacista e nutrizionista, gestisce dal 2017 una pagina di divulgazione scientifica. Appassionato di scrittura ed editoria, lavora come Web Content Editor per alcune realtà del settore farmaceutico e nutrizionale.

Depurare l’organismo e perdere sino a 3-4 kg è possibile grazie alla dieta rossa. Questo regime alimentare, equilibrato e sano, consente di dimagrire senza sforzi, puntando su frutta e verdura di colore rosso. La dieta rossa, infatti, si basa su una regola principale che prevede di consumare alimenti di colore rosso, in particolare ortaggi e frutta. Si tratta di cibi ricchi di molecole e sostanze antiossidanti, come il licopene e le antocianine, ma anche di sali minerali e vitamine, come il potassio, il magnesio, l’acido folico e la vitamina C.

Come funziona la dieta rossa?

La dieta rossa, come già detto nell’introduzione, sfrutta le capacità antiossidanti della frutta e della verdura di colore rosso (Leggi anche l’articolo sulla Cromoterapia a tavola: i colori degli alimenti che aumentano l’energia e la vitalità) per favorire l’azione antiossidante, energizzante ma anche depurante e detossificante del corpo umano. Questa dieta viene utilizzata anche per la perdita di peso e per sgonfiare l’organismo in modo salutare. Consumando questi cibi di colore rosso è possibile eliminare le tossine in eccesso, riattivare il metabolismo e depurare l’organismo. Uno schema alimentare di questo tipo non è solo ipocalorico, ma anche utile per contrastare cellulite, la ritenzione idrica e la pancia gonfia. Infine questi alimenti ricchi di nutrienti e acqua, permettono di prevenire diverse malattie, fra cui ictus e patologie cardiovascolari, ma possono essere efficaci anche per la prevenzione in campo tumorale, nella proliferazione di cellule fuori controllo.

L’unico consiglio che può essere dato all’interno di questa dieta è quello di inserire ogni giorno una grande varietà di alimenti rossi nella propria alimentazione. Praticamente la gran parte dei cibi devono far parte di questa categoria e vanno fortemente limitati altri alimenti che possono essere dannosi per la salute (come insaccati e prodotti processati). Non vanno, ovviamente, discriminati tutti gli altri colori che aiutano ad avere una dieta arcobaleno, sana e variegata. Va da sé che una dieta restrittiva di questo genere può essere portata avanti per pochi giorni, se incentrata esclusivamente sugli alimenti vegetali di colore rosso, mentre se il regime della dieta rossa non diventa esclusivo e proibitivo, può essere utilizzato anche per periodi più lunghi.

Quali sono gli alimenti di colore rosso da portare a tavola?

Sono tanti gli alimenti di colore rosso che passano sulle tavole delle persone, ma non tutti sono da considerare come alimenti sani e utili per portare avanti la dieta Rossa. Scopriamo quali sono gli alimenti rossi da evitare e quali, invece, quelli da preferire all’interno della dieta rossa:

Alimenti rossi in generale

Esistono tutta una serie di alimenti che risultano essere di colore rosso, ma che non rientrano assolutamente tra i dettami della dieta rossa. Si tratta di alimenti come gli insaccati (prosciutto crudo e cotto, bresaola, mortadella ecc ecc) e la carne rossa, che devono essere limitati all’interno di tutte le diete. Come molti studi hanno certificato, gli alimenti processati come gli insaccati e la carne rossa devono essere ridotti il più possibile, poiché presentano risvolti negativi per la salute cardiovascolare e più in generale del corpo umano. L’appartenenza cromatica alla suddetta tipologia dipende dalla quantità di una proteina chiamata mioglobina contenuta all’interno dell’alimento. Si tratta di una particolare molecola che conferisce alla carne la sua tipica colorazione scura o rossa. Le carni con maggiori quantità di mioglobina infatti sono proprio le rosse, mentre quelle più povere sono classificate come bianche. In realtà, molto dipende anche dall’età degli animali e da quanto è sviluppata la loro muscolatura scheletrica. Basti pensare alla carne di un cavallo che ha una muscolatura molto sviluppata e attiva e quindi risulterà una carne molto molto scura. Al contrario per lo stesso discorso la carne di pollo sarà invece chiara. Secondo l’USDA, il Dipartimento dell’Agricoltura statunitense, i valori medi di mioglobina nella carne che si mangia, sono:

  • 0.05% nella carne di pollo e tacchino;
  • 0.1-0.3% nelle carni di maiale e vitello;
  • 1.5-2.0% nella carne di bovino adulto.

Oltre alla presenza di una maggiore componente grassa all’interno dell’alimento, che quindi rende questi cibi squilibrati a livello nutrizionale, soprattutto all’interno di un regime di alimentazione sano, l’atro fattore che conta è la presenza di alcune molecole dannose per la salute. Si parla di molecole come i nitrati e i nitriti, utilizzati soprattutto nella conservazione di carni e insaccati. Di per sé non si tratta di molecole pericolose, ma all’interno del corpo umano possono essere convertite dal metabolismo in nitrosammine, composti cancerogeni che se in eccesso possono aumentare il rischio di tumori gastrici e all’esofago. Ovviamente, questi danni si vanno ad esplicitare nel momento in cui si pratica un’alimentazione con abbondanti e frequenti quantità di carni rosse e insaccati. Per questo non sono alimenti che possono essere considerati all’interno di una dieta rossa.

Alimenti rossi che possono essere inseriti in questa dieta

I cibi tipici della dieta rossa da portare ogni giorno sulla tavola a seconda della stagione in cui si intende seguirla sono tantissimi e molto variegati. Si tratta di alimenti trasversali, che sono presenti all’interno del gruppo della frutta, della verdura, degli ortaggi e di tante altre categorie alimentari. Ecco alcuni esempi di prodotti alimentati, che è possibile utilizzare:

  • pomodoro;
  • arancia rossa;
  • pompelmo rosso (attenzione se si assumono farmaci);
  • lampone;
  • ravanello;
  • melograno;
  • radicchio rosso;
  • cipolla rossa;
  • barbabietola rossa;
  • cavolo cappuccio rosso;
  • bieta rossa;
  • fragola;
  • anguria;
  • ciliegia;
  • mirtillo rosso;
  • peperone rosso;
  • bacche di goji.

Tutti questi alimenti possono essere inseriti nei pasti principali e all’interno degli spuntini e della merenda dell’intera settimana. In questo modo si garantisce sempre la presenza di alimenti rossi ricchi di vitamine, minerali e antiossidanti utili per il benessere complessivo del corpo.

Pomodori e Licopene

Il pomodoro è uno dei principali alimenti che possono essere inseriti all’interno delle diete rosse, ma questi possono essere mangiati sia crudi che cotti, a seconda dei gusti e della ricetta. Però molti frutti e vegetali quando vengono sottoposti al processo termico di cottura vanno incontro alla perdita o ad un deterioramento di parte degli elementi nutrivi costituenti, come vitamine e minerali. Lo stesso però non vale per i pomodori.

Una delle regole generali per le verdure è che vanno solo sbollentate e non cotte per lunghi periodi, per non perdere i principi nutritivi con il processo di bollitura. Per il pomodoro, invece, vale la regola contraria ovvero: più la cottura è prolungata e più “salutare” sarà il pomodoro. Ma perché accade tutto ciò? Tutto è dovuto ad uno dei s principali componenti dei pomodori, ovvero il licopene, che conferisce anche il tipico colore rosso all’alimento.

Il licopene è un carotenoide di natura lipofila, che quindi può essere assorbito più in fretta, se consumato in associazione ad altri grassi, come ad esempio l’olio extravergine di oliva (ricco in acidi grassi monoinsaturi amici del sistema cardiovascolare). Quando si mangia il pomodoro crudo, ovviamente, se ne trovano già  buone quantità, ma con la cottura il licopene sarà 4/5 volte più disponibile. La cottura del pomodoro può aumentare la biodisponibilità di questa molecola grazie alla dissociazione dai complessi proteici in cui è incorporato o per la dispersione degli aggregati cristallini di carotenoidi, che ne rallenterebbero l’assorbimento da crudo. Quindi il licopene, lo ritroviamo sia nel pomodoro crudo che nel cotto, ma quando si passa in pentola o al forno è come se si attivasse, si rendesse più facilmente assimilabile e quindi più facilmente può arrivare in circolo.

Il licopene ha inoltre una serie di benefici per l’organismo:

  • Potente antiossidante, che protegge le cellule dall’azione dannosa dei radicali liberi e dallo stress ossidativo.
  • Azione protettiva sui vasi sanguigni e sul cuore, perché riequilibra la porzione di colesterolo HDL (buono).
  • Migliora la qualità e la secrezione degli acidi biliari.
  • Nell’uomo aumenta il liquido seminale e favorisce il funzionamento della ghiandola prostatica.
  • Nelle donne controlla la regolarità delle cellule mammarie.

La concentrazione di questa molecola antiossidante è particolarmente elevata in una specie di pomodori denominati “Pomodori siccagni di Corleone“. Questa particolare varietà di pomodoro è caratterizzata dal fatto che viene coltivata in ambiente arido, per cui la concentrazione di licopene può arrivare fino a 75 mg/kg. 

Cosa sono gli antiossidanti?

Nell’organismo umano esistono molecole denominate antiossidanti che hanno il potere di prevenire la formazione di radicali o di neutralizzare quelli già formati, limitando in questo modo i danni a livello delle cellule e dei tessuti. Queste molecole agiscono generando quello che viene comunemente chiamato stress ossidativo. Dal punto di vista biochimico, gli antiossidanti sono delle sostanze che si ossidano con estrema semplicità. Essendo così facilmente “ossidabili”, i radicali liberi dell’ossigeno, andranno a reagire preferenzialmente con gli antiossidanti risparmiando in questo modo varie molecole e strutture cellulari, come le membrane cellulari, le proteine e anche il materiale contenuto all’interno del nucleo. In questo senso, gli antiossidanti possono essere considerati delle vere e proprie “trappole” per queste molecole dannose per l’organismo. Siccome molte funzioni dello stesso corpo umano, come ad esempio la respirazione cellulare e la digestione, producono essi stessi radicali liberi, l’organismo è dotato di una serie di sostanze antiossidanti in grado di prevenire e/o riparare i danni indotti dai radicali sulle strutture biologiche, come il Glutatione.

In parole povere, il corpo detiene sistemi antiossidanti utili a fronteggiare i radicali prodotti dai suoi meccanismi fisiologici e difendere piccoli insulti esterni. Visto, però, che ogni giorno il corpo umano viene esposto a numerosi danni ossidativi, sono necessarie integrazioni alimentari come quelle presenti nei cibi della dieta rossa. Spesso, quando anche l’alimentazione non basta, si ricorre a integratori e prodotti salute che veicolano alti quantitativi di molecole antiossidanti, che sarebbero normalmente presenti all’interno di frutta, verdura e altre specie derivanti dal mondo vegetale. Una dieta sana, variegata ed equilibrata permette di offrire tutte le molecole essenziali per il corretto funzionamento del corpo e per la sua salute.

Esempio di menu della dieta rossa

Ecco un esempio di menu di una giornata tipo con la dieta rossa, che prevede 3 pasti e 3 spuntini tipo:

Colazione Spremuta d’arancia rossa o macedonia di frutti rossi (lamponi, fragole, mirtilli) + yogurt greco o a ridotto apporto di zuccheri + 30 g di avena
Spuntino Succo di pomodoro fresco
Pranzo Insalata di radicchio, ravanelli, cipolla rossa e patate rosse + pollo o pesce +  1 frutto rosso
Merenda Bacche di goji e 10 mandorle
Cena Zuppa di legumi e verdure rosse (cavolo cappuccio rosso, bieta rossa, barbabietole, ecc.) + pane integrale
Spuntino serale succo di melograno

Come è visibile dallo schema dietetico giornaliero, la dieta rossa è composta da tre pasti principali e 2-3 spuntini ipocalorici a base di frutta secca e un frutto rosso. La giornata inizia con una bella spremuta di arancia rossa, accompagnata da uno yogurt e da fiocchi d’avena. A pranzo è possibile gustare pasta integrale o patate rosse con radicchio e cipolla, mentre a cena assaporate una zuppa di legumi con ortaggi rossi.

Controindicazioni della dieta rossa

Questa è una dieta fortemente ipocalorica e depurativa, a tratti restrittiva e per questo motivo prima di farla, anche se per pochi giorni, è sempre bene sentire il parere del proprio medico soprattutto se si soffre di alcune patologie o si assumono farmaci. Se si intende perdere peso in maniera stabile e duratura è decisamente meglio evitare le diete fai da te e affidarsi ai consigli di un nutrizionista, che saprà creare un percorso specifico di alimentazione che potrà essere compatibile con la propria salute e il proprio benessere e potrà essere proiettata sul lungo periodo.

Quindi, nonostante sia una dieta particolarmente equilibrata, prima di seguirla è fondamentale contattare il proprio medico, per ricevere tutte le informazioni necessarie e capire se si tratta del regime alimentare adatto alle proprie esigenze e al quadro clinico.

Aspetti principali della dieta