Dieta Adamsky: cos’è e come si mantiene l’intestino in salute

Il metodo del naturopata francese non è una vera e propria dieta ma aiuta a mangiare meglio per sgonfiare la pancia e ripulire l’intestino.

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Ivana Barberini

Giornalista specializzata in Salute e Benessere

Giornalista ed economa dietista, scrive articoli su salute, alimentazione e benessere ed è specializzata nell’editing di volumi e pubblicazioni medico-scientifiche.

Il metodo Adamski è più una forma di educazione alimentare che una dieta finalizzata alla perdita del peso.

L’intestino è chiamato anche “secondo cervello” (perché dotato di una propria rete neuronale) e per una vita longeva e in salute è importante che il nostro apparato digerente funzioni correttamente. Questo è ciò che afferma Frank Laporte-Adamski, l’ideatore della dieta Adamski, che non è un vero e proprio regime alimentare ma un modo diverso di alimentarsi, che favorisce il dimagrimento e contrasta gli accumuli di grassi. Ma è anche una strategia che aiuta a migliorare alcuni disturbi, come il senso di pesantezza, stitichezza, diarrea, reflusso, meteorismo, dolori articolari, insonnia, disturbi dell’umore e tanti altri.

Quindi, non si calcolano le calorie, ma il tempo che il cibo impiega ad attraversare il nostro corpo. Non sono, infatti, previste restrizioni caloriche o alimenti da eliminare dall’alimentazione quotidiana, bensì sono indicate specifiche combinazioni di alimenti che ottimizzano e migliorano la digestione e il transito dei nutrienti.

Vediamo allora nel dettaglio di cosa si tratta, cos’è la dieta Adamski e come funziona, insieme alla Dott.ssa Ilaria Ernesti, Medico specialista in Scienza dell’alimentazione e Dottore di ricerca in Scienze endocrinologiche e metaboliche.

Dieta Adamsky cos’è e come funziona

Mangiare ciò che si deve non basta. Bisogna anche mangiare come si deve. Parte da qui il principio fondamentale alla base del metodo Adamski che suddivide gli alimenti in due categorie in base alla loro velocità di transito nel tratto digestivo: i cibi “veloci, acidi” e “lenti, non acidi”.

Sono “veloci e acidi”: yogurt, tutta la frutta (compresi pomodoro, peperoni, zucca, melone, limone, peperoncino) e il miele. La regola si applica anche alla frutta cotta, secca e candita.

Sono “lenti” tutti gli altri alimenti. I primi transitano nell’apparato digerente in circa mezz’ora, mentre i secondi in un intervallo di tempo che va dalle 4 alle 5 ore.

Secondo Adamski, l’errore più frequente è mangiare cibi lenti e veloci durante lo stesso pasto: ciò aumenta di molto i tempi di transito e l’apparato digerente non riesce a eliminare del tutto i residui. Inoltre, il cibo fermenta nell’intestino e le tossine che si accumulano vanno a danneggiare gli altri organi, mentre i nutrienti e le sostanze utili alla salute non sono sempre assimilati in modo ottimale. In questo modo a risentirne è la corretta funzionalità di tutti gli organi e delle difese immunitarie, poiché circa l’80% delle cellule immunitarie sono sintetizzate nell’intestino.

In altre parole, Adamsky ha elaborato una dieta che può aiutare a dimagrire, ma serve soprattutto per migliorare il proprio stato di salute.

Aggiunge però la nostra esperta: «non ci sono dati scientifici pubblicati, non c’è quindi nessuna comprovata validità della sua efficacia, che è altresì basata esclusivamente sul riportare un’osservazione, una singola esperienza (del tutto insufficiente per essere promossa, come di fatto è accaduto/sta accadendo). In questo metodo (meglio non parlare di dieta) la suddivisione degli alimenti in base alla loro velocità di digestione viene associata a una migliorata digestione, conseguente riduzione del meteorismo intestinale e, per cause non meglio definite, anche alla perdita di peso».

Le regole del metodo Adamsky

Il tratto digerente mette in atto un sistema digestivo molto complesso e certamente insostituibile, in grado di assimilare ed eliminare un’infinita varietà di sostanze di origine vegetale e animale.

Vediamo quali sono, secondo Adamsky, le regole per un apparato gastrointestinale in salute.

Non associare mai cibi acidi e non acidi.

Come si fa? È facile, non consumare mai frutta o yogurt durante i pasti, il che non significa che bisogna bandirli dalla propria tavola. Entrambi sono indispensabili all’organismo, in particolare per proteggere il sistema cardio-vascolare. Basta mangiarli lontano dai pasti.

Ciò vuol dire:

  • niente marmellata o succo di frutta durate la prima colazione
  • niente salsa di pomodoro sulla pasta o succo di limone sul pesce
  • bandito il pomodoro nelle insalate miste
  • basta con pizze, torte o i gelati alla frutta.

Inoltre, occorre abbandonare certe teorie dietetiche:

  • non è vero che la frutta, mangiata all’inizio del pasto, agevola la digestione; vero invece è che la ostacola
  • non è vero che come prima colazione il muesli rappresenta l’ideale; in realtà, l’associazione cereali/frutta secca forma nell’intestino una vera miscela esplosiva.

Mangiare la frutta solo di pomeriggio, no appena alzati, durante la prima colazione, poiché il tratto digerente andrebbe incontro a un’acidificazione, compromettendo la digestione di tutti gli altri alimenti durante la giornata. Inoltre, la sera la frutta comincia a diventare indigesta. Si può, invece, mangiare uno yogurt a colazione e non mangiare altro. La frutta quindi è concessa soltanto fuori pasto e poiché è indigesta sia di sera, sia di mattina, durante il giorno resta un unico momento favorevole al suo consumo: il pomeriggio, due ore prima di cenare, più o meno verso le 17

Consumare molto olio e non dimenticare le fibre

Il tratto digerente ha una lunghezza di circa di 12 m. Sono metri non rettilinei, ma disseminati di “villi” e anse. È quindi importante che sia perfettamente lubrificato, affinché le varie sostanze che assumiamo scorrano senza problemi nel passaggio e continuativamente. Infatti, la lubrificazione del colon riduce i problemi digestivi e ammorbidisce le feci, favorendone l’eliminazione. L’olio extravergine di oliva è in questo senso un alimento perfetto. Le fibre, invece, aiutano il transito intestinale, favorendone la regolarità.

Non consumare più di due proteine diverse a pasto e non fare più di due pasti al giorno a base di proteine

Per proteine si intendono: pesce, carne, uova e formaggi. Questi alimenti, per quanto molto sostanziosi, possono essere digeriti, assimilati ed eliminati senza problemi, ma a due condizioni: non associarli ad alimenti acidi e non abusarne.

Quando nel tratto digerente arrivano tossine e grassi in quantità eccessiva, infatti, si crea un sovraccarico di lavoro che lo “stressa” rapidamente. Pertanto, a ogni pasto, prima colazione, pranzo, cena non bisogna consumare più di due alimenti proteici diversi.

Perché la digestione è importante per la salute?

Secondo il naturopata francese, una cattiva digestione, cioè un problema di transito e quindi di assimilazione/eliminazione, può avere ripercussioni negative su tutto l’organismo. I concetti chiave sono, infatti, quelli di transito e assimilazione.

Il transito è un percorso verticale, che parte dalla bocca e arriva al retto, che permette al cibo di scendere attraverso i metri del tratto digestivo e arrivare ai diversi organi incaricati di trasformarlo, eliminarne gli scarti e le tossine.

L’assimilazione, invece, è un’operazione orizzontale, dall’interno all’esterno del tratto gastro intestinale. Le vitamine, i sali minerali e i grassi contenuti negli alimenti entrano nel flusso sanguigno e nutrono tutte le cellule del corpo.

Questo processo orizzontale è però a doppio senso. Dall’esterno all’interno del tratto si verifica, infatti, anche l’eliminazione di scarti e tossine, un’altra funzione essenziale della digestione.

Questi due passaggi, verticale e orizzontale, sono strettamente legati. La disfunzione di uno comporta la disfunzione dell’altro. Quando il transito non funziona, le sostanze assorbite si accumulano lungo il tubo digerente, lo ostruiscono e impediscono sia l’assimilazione, sia l’eliminazione.

Inoltre, un transito rallentato, quindi troppo prolungato nel tempo, non concede riposo all’apparato che non può procedere a un’auto-pulizia. I suoi metri di lunghezza sono continuamente mobilitati per “trattare” gli alimenti e i rifiuti della digestione.

Che cosa succede allora? Il tratto digerente si affatica e diviene sempre meno efficiente. La conseguenza è che un “tubo” affaticato indebolisce l’intero organismo.

È dunque necessario permettere al tratto digestivo di riposare, regolando la nostra alimentazione, scegliendo l’ordine corretto degli alimenti che rispettano il buon funzionamento dell’organismo.

«Procedendo con ordine – ci dice la Dott.ssa Ernesti – possiamo commentare che la digestione, che inizia già con la vista, è influenza da moltissimi fattori, legati all’alimento e all’individuo: quindi oltre al pH, la suddivisione in macronutrienti (grassi, zuccheri e proteine) dell’alimento, il grado processazione e di cottura (pensiamo ad esempio alla carne), fino al processo di masticazione (dove ha inizio la vera digestione), e che molto spesso non avviene in maniera corretta (“mandiamo giù” troppo velocemente), la permeabilità della barriera intestinale, lo stesso sistema nervoso enterico, l’età del paziente (fisiologica riduzione dell’assorbimento con l’avanzare dell’età), fino alla presenza di una differente flora batterica intestinale. Proprio quest’ultima svolge un ruolo fondamentale nella salute dell’intestino (e non solo) e una sua alterazione, ovvero uno squilibrio nella composizione dei vari tipi di batteri (microbiota intestinale), può essere responsabile di meteorismo ed alterazioni dell’alvo (frequenza di evacuazione, feci poco formate o stitichezza). Questo breve elenco può fornirci un’idea di quanto possa essere riduttivo affidare a un alimento lento/o veloce nel suo assorbimento intestinale la capacità di influenzare la digestione fino a favorire la perdita di peso».

Dieta Adamsky: esempio di menù settimanale

Di seguito, riportiamo uno schema della dieta Adamski a titolo soltanto esemplificativo tratto dal suo libro. È bene ricordare che se volete avventurarvi in questo regime alimentare anche per perdere peso è necessario comunque seguire i consigli di un esperto e il parere del proprio medico se si soffre di particolari malattie o si assumono farmaci.

Colazione Bevanda calda (esclusi il caffè o il the con latte) + yogurt naturale, con o senza zucchero oppure cereali + burro, pane, biscotti, corn-flaks.

Sono vietati: i succhi di frutta, la frutta, le marmellate di frutta, quando si vive in un clima freddo e temperato. Sono autorizzati soltanto nel caso di un clima molto caldo e soleggiato, purché siano consumati da soli o, al massimo, insieme a yogurt.

Pranzo Crudités (con l’esclusione di pomodori, zucche, peperoni, meloni) condite con olio vegetale, senza limone, da sostituire eventualmente con aceto + una o al massimo due proteine (pesce, carne, uova, formaggio) + verdure verdi e/o verdure non verdi (carote, indivia) e/o insalata verde, il tutto condito sempre con olio + pane e, a scelta, con un filo d’olio: piselli, lenticchie, patate (da preferire alla pasta e al riso, che rallentano il transito); acqua minerale non effervescente o vino rosso.
Merenda Merenda (due ore prima di cena): frutta, succo di frutta, pomodori, succo di pomodoro, melone, peperoni, limone, spremuta di limone, yogurt alla frutta, yogurt al miele + bevanda calda o tisana con miele.
Cena Crudités (esclusi pomodori, peperoni, meloni) condite con olio vegetale, senza limone, da sostituire eventualmente con aceto + una o al massimo due proteine (pesce, carne, uova, formaggio) + verdure verdi e/o verdure non verdi (carote, indivia) e/o insalata verde, il tutto condito sempre con olio + pane e, a scelta, con un filo d’olio: piselli, lenticchie, patate (da preferire alla pasta e al riso, che rallentano il transito); acqua minerale non effervescente o vino rosso.

A fine pasto è vietato consumare, come dessert, ogni tipo di frutta e yogurt, torte e dolci alla frutta, gelati alla frutta, marmellate di frutta, frutta essiccata come uva, albicocche o prugne secche. Noci, nocciole, mandorle, noccioline americane, non rientrano, secondo Adamski, tra la frutta. Si può quindi mangiarne durante i pasti.

I condimenti concessi sono: aglio, cipolle, prezzemolo, sale, pepe, senape, erbette, ecc. facilitano il transito e sono ricchi di vitamine.

Controindicazioni

La prima controindicazione è che non ci sono studi al riguardo come ci ha indicato la nostra esperta, quindi occorre “fidarsi” di quanto riportato nei libri di Adamsky. Inoltre, non sono considerate le intolleranze alimentari per cui le diverse combinazioni sarebbero tutte da rivedere. Aggiunge la nostra esperta: «A tal riguardo, sottolineo l’importanza di seguire un’alimentazione equilibrata in termini di varietà e stagionalità, che faccia riferimento alle indicazioni della dieta mediterranea. Qualora si ipotizzi la necessità o volontà di perdere peso è indicato avvalersi di un piano dietoterapico personalizzato, che tenga conto delle caratteristiche fisiche e metaboliche di ognuno di noi».

Fonti:

Aspetti principali della dieta