Come curare il calazio con metodi naturali e alimentazione

Il calazio è un'infiammazione dell'occhio molto fastidiosa. Ecco come alleviare i sintomi e prevenirne la comparsa

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Tatiana Maselli

Erborista ed Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze e Tecnologie Erboristiche, ambientalista e appassionata di alimentazione sana, cosmesi naturale e oli essenziali, scrive per il web dal 2013.

Cos’è

Il calazio è un’infiammazione acuta o cronica che riguarda alcune ghiandole dell’occhio, chiamate ghiandole del Meibomio. Si tratta di ghiandole posizionate nell’area delle ciglia e preposte alla produzione e alla secrezione della frazione lipidica che compone le lacrime: quando una o più ghiandole del Meibomio si infiammano, ecco comparire una cisti, ovvero il calazio. Il nodulo, generalmente di piccole dimensioni, può formarsi sulla superficie della palpebra superiore o inferiore o nella parte interna di entrambe le palpebre e, oltre a gonfiore e fastidio, può provocare dolore.

Cause e sintomi

Il calazio è provocato da una modificazione della composizione delle secrezioni e, di conseguenza, l’ostruzione di una o più ghiandole di Meibomio. Alterazioni della frazione lipidica del liquido lacrimale possono verificarsi in seguito a:

A soffrire maggiormente di calazio sono poi le persone che presentano disturbi della secrezione sebacea e che tendono quindi ad avere un liquido lacrimale più denso. Inoltre, il calazio si verifica più di frequente durante i periodi di forte stress, se si segue un’alimentazione sbilanciata per un certo periodo o in chi soffre di disturbi intestinali.

A prescindere dalla causa, i sintomi sono i medesimi: l’ostruzione porta a gonfiore e, successivamente, alla comparsa di un nodulo di dimensioni variabili nell’area delle ghiandole interessate, che provoca fastidio, sensazione di pressione e, raramente, dolore. La palpebra appare in genere arrossata e l’infiammazione può interessare la congiuntiva portando a lacrimazione e secrezioni dell’occhio. Se il calazio assume dimensioni importanti, si possono avere inoltre dolori all’occhio o lievi disturbi a carico della visione. Se invece il nodulo è di piccole dimensioni, i suoi sintomi possono essere facilmente confusi con quelli dell’orzaiolo, infiammazione acuta delle ghiandole sebacee che si trovano alla base delle ciglia.

Un consulto con il medico o con l’oculista – consigliato soprattutto se il calazio si presenta in modo ricorrente o se tarda a guarire – permetterà di ottenere una diagnosi corretta.

Prevenzione

Le persone che soffrono spesso di questo disturbo, per prevenire la comparsa dovrebbero porre maggiore attenzione all’igiene dell’occhio e all’alimentazione. Come abbiamo visto, dietro alla comparsa del calazio può esserci una predisposizione e, spesso, questo disturbo si presenta in modo frequente in caso di disfunzioni delle produzione di sebo.

A tavola, meglio dunque evitare gli alimenti che possono alterare la produzione di sebo, come ad esempio i latticini, i dolci, i cibi confezionati o eccessivamente trasformati e quelli ricchi di grassi animali. Una dieta sana può aiutare a mantenere in equilibrio la composizione del liquido lacrimale, evitando così l’ostruzione dei dotti ghiandolari.

Bisognerebbe poi mantenere pulita la zona oculare e ricordarsi di rimuovere sempre il trucco da palpebre e ciglia prima di andare a dormire, utilizzando uno struccante delicato e un dischetto di cotone o una spugnetta ben pulita.

Rimedi

Normalmente il calazio non necessita di particolari trattamenti. Nella maggior parte dei casi infatti l’infiammazione regredisce spontaneamente nell’arco di alcune settimane. Durante l’infezione è bene evitare di truccare gli occhi e di utilizzare lenti a contatto che potrebbero peggiorare il fastidio dato dal calazio.

Per ridurre i sintomi dell’infiammazione e alleviare arrossamento e gonfiore, oltre alle terapie mediche eventualmente prescritte dall’oculista, è possibile ricorrere a impacchi caldi e colliri a base di camomilla o escolzia, dall’azione lenitiva, antinfiammatoria, antibatterica e cicatrizzante. Riducendo il gonfiore si facilita lo svuotamento della cisti e, di conseguenza, la guarigione del calazio.

Tra le piante che aiutano a regolare la produzione di sebo e a riequilibrarne la composizione ricordiamo la radice di bardana (Arctium lappa) e la viola del pensiero (Viola tricolor). Entrambi i rimedi possono essere assunti per via intera o esterna per le loro proprietà depurative che apportano benefici soprattutto in caso di problematiche della pelle dovute a un eccesso di sebo. In caso di calazio si può ad esempio ricorrere alla tintura madre di bardana e alla tintura madre di viola, da mescolare in parti uguali in una piccola bottiglia di vetro scuro. Se ne assumono 50 gocce diluite in un bicchiere di acqua due o tre volte al giorno allo scopo di ridurre la produzione di sebo e prevenire i disturbi legati a disfunzioni a carico delle ghiandole sebacee.

Se il calazio cronicizza e non guarisce entro un paio di mesi, o se la cisti è di grandi dimensioni e provoca disturbi alla visione, l’oculista potrà valutare se procedere all’asportazione chirurgica. Ovviamente bisogna evitare manovre e interventi fai da te come cercare di spremere, bucare o incidere il calazio nella speranza di eliminarlo, perché così facendo si rischia di peggiorare la situazione, provocandosi lesioni che potrebbero infettarsi facilmente.