Giugno è il mese delle ciliegie. Proprietà e controindicazioni di un frutto ‘perdipeso’

Ottime come snack, sono consigliate anche per i bambini e per chi sta seguendo un regime alimentare dimagrante

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Luana Trumino

Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze dell’Alimentazione e Nutrizione Umana, da oltre 15 anni scrive di benessere, occupandosi prevalentemente del rapporto tra nutrizione e salute.

Basta andare al supermercato o nei mercati di ortofrutta per vedere ciliegie ovunque. Un frutto di stagione squisito apprezzato da grandi e bambini, conosciuto soprattutto per il suo sapore e odore inconfondibile, ma meno per le proprietà benefiche sulla salute. Ed è per questo motivo che l’Organizzazione Interprofessionale Ortofrutta Italia, con la partecipazione di tutta la filiera produttiva e commerciale ha organizzato una campagna nazionale di promozione e comunicazione istituzionale dedicata proprio alle ciliegie.

Migliaia di punti di vendita di tutte le maggiori catene della distribuzione e nei negozi del dettaglio esporranno locandine e poster per richiamare l’attenzione del consumatore sulle caratteristiche e sugli aspetti salutistici di questo prodotto. Ottimo come snack, è perfettamente compatibile con la voglia di ritornare all’aperto e di godersi una ritrovata primavera, anche seguendo le prescrizioni di protezione dal Coronavirus.

Meglio di stagione

“La promozione istituzionale delle diverse produzioni ortofrutticole – fa sapere il presidente di Ortofrutta Italia, Nazario Battelli – è un’innovazione da far crescere nel nostro Paese, con l’obiettivo di stimolare il consumo di frutta e verdura di stagione, soprattutto per la ‘pubblica utilità’ della comprovata ricaduta benefica sulla salute dei cittadini che questo comporta”. 

Ma cosa contengono le ciliegie e perché fanno bene?

Una grande fonte di vitamine

“Sono ricche di vitamine A, C, B1 e B2 – spiega il dott. Fausto Aufiero, medico e nutrizionista, nel libro “Il ruolo nutrizionale e terapeutico degli alimenti (Vis Sanatrix Naturae) – ma contengono anche proteine, zuccheri, sali di potassio, calcio, magnesio, ferro, fosforo, numerosi oligoelementi utili per ridurre l’acidosi metabolica”.

Ottime per i bambini

I più piccoli le apprezzano. E a ragione! Perché le ciliegie rappresentano un ottimo snack per la loro salute e il loro metabolismo, “che si gioverà dell’effetto ‘carrier’ del ferro in esse contenuto, dello stimolo epatico indotto dall’acidità e dell’energia fornita dal loro contenuto in fruttosio”, spiega l’esperto. Tutte ragioni che le renderanno uno spuntino ideale nelle fasi di accrescimento adolescenziale.

Perfette anche se sei a dieta

Le ciliegie, inoltre, rappresentano un ottimo frutto di stagione per chi deve perdere peso e il loro consumo è consigliato anche agli sportivi o alle persone asteniche per una sferzata di energia. In particolare, uno studio pilota su un piccolo campione di partecipanti, della School of Life and Medical Sciences dell’Università dell’Hertfordshire ad Hatfield, nel Regno Unito, pubblicato sulla rivista Journal of Functional Foods, ha dimostrato che le ciliegie di Montmorency possono offrire dei benefici a chi ha la sindrome metabolica. Questa particolare varietà di ciliegie contribuisce infatti a ridurre la pressione sistolica (massima), i livelli di insulina e le concentrazioni di insulina stessa negli adulti con questa sindrome, che si caratterizza proprio per i prodromi di obesità addominale, ipertensione e insulino-resistenza. La ricerca ha preso in esame un gruppo di 11 uomini e donne, tra 37 e 61 anni, tutti con sindrome metabolica.

Non mangiarle se…

Il loro notevole grado di acidità, tuttavia, le rende poco tollerabili a chi soffre di gastrite e ulcera, mentre l’apporto di sali minerali ne giustificherà la controindicazione nell’ipertensione arteriosa, spiega il medico nel volume. Per il loro effetto lassativo, infine, meglio farne a meno anche se soffri di colite spastica, e colon irritabile, rettocolite ulcerosa o morbo di Chron.

Insomma: buone e sane, le ciliegie sono una tira l’altra e non dovrebbero mancare sulle nostre tavole. Ma qual è la quantità ideale per evitarne di mangiarne troppe? Una porzione da 200 grammi, scrive il medico nel suo libro, è la dose ideale per persona.